«Non vediamo e non sentiamo ma il nostro amore è come il vostro». Stefano e Francesca, un manifesto di umanità – Il video
Si sono incontrati, capiti e poi innamorati. Della storia di Stefano e Francesca non si può che raccontare il sentimento che provano l’uno per l’altra. La semplicità di un incontro, di barriere e paure che cadono, la decisione di vivere insieme punti di forza e fragilità. Questo è l’unico vero messaggio che i due giovani, insieme alla Lega del Filo d’Oro, decidono di regalare a un mondo che spesso li pensa incapaci di sentimenti e desideri. La sordocecità li precede nella mente di chi li osserva e vede in loro una disabilità che non lascia scampo a nessun tratto di umanità condivisa. E invece Stefano e Francesca si amano, proprio come tanti. Esaltano i loro pregi, battibeccano per i loro difetti, pensano a un possibile futuro, proprio come tanti. Parlano d’amore ma anche di sesso. Comprendono l’importanza di un’intimità che non conosce disabilità emotiva.
Con il racconto semplice di un amore, la seconda puntata della nuova serie In Tutti I Sensi affronta l’urgenza di un tabù ancora difficile da scardinare. Amore, sesso, affettività. Sfere ancora troppo riservate ai “normali”, a chi pensa che vivere con una disabilità annulli ogni possibilità di sentirsi davvero felici e legati a qualcuno.
Dopo la “Guida pratica al rispetto” con il tutorial di parole e comportamenti senza discriminazione, “Solo amore” è un manifesto di umanità rivendicata. Con l’arma pacifica dell’esempio, Stefano e Francesca partono dagli esordi del loro sentimento, quando nessuno dei due avrebbe mai pensato all’altro come compagno di vita. A insinuarsi in loro ogni tanto i pregiudizi del mondo esterno: «Non credevo che con la mia disabilità sarei mai stato capace di far felice davvero qualcuno», confessa Stefano. «Con i miei problemi ero convinta di non potermi innamorare», continua Francesca ricordando i momenti dell’adolescenza.
Ma la grande verità di cui sono portatori è che nessuno può dirsi capace di amare in virtù di occhi che vedono o orecchie che sentono. E che ancora, nessun desiderio sessuale nasce e si nutre grazie a gambe e braccia capaci di muoversi. Ed ecco che tra il racconto delle prime telefonate e le fantasie su un matrimonio futuro, la sfera dell’affettività e delle emozioni abbandona quella delle capacità fisiche. Che la relazione di Stefano e Francesca diventa una storia bella come quella di miliardi di altri innamorati. Un messaggio spesso da ricordare anche a famiglie ed educatori. «Tendiamo a negare l’esistenza di una sessualità soprattutto se si tratta di una pluriminorazione psicosensoriale. Ma il desiderio e l’affettività non vanno di pari passo con la capacità cognitiva», spiega Nicoletta Marconi, psicologa e Direttrice del Settore Trattamenti Estensivi e Servizi Territoriali di Osimo. «Dove noi vediamo barriere loro vedono libertà di sentimenti e legami», racconta Cristina Alippi, operatrice territoriale del Centro di Lesmo. «Nella consapevolezza di sostenere prima di tutto esseri umani, si riconosce loro dignità e rispetto».
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