Sanzioni alla Russia, le preoccupazioni del Parlamento Ue: «Mosca le aggira, necessario il blocco totale all’importazione di gas»
Il Parlamento europeo ha approvato per alzata di mano una risoluzione non vincolante in cui esprime la sua preoccupazione per l’efficacia delle sanzioni alla Russia. Pur riconoscendo «la natura senza precedenti delle misure restrittive», decise per indebolire militarmente il Paese e minare la sua capacita di sostenere la guerra in Ucraina, «i deputati sottolineano la mancanza di un’applicazione adeguata delle sanzioni». Per questo chiedono l’adozione di misure ancora più restrittive e il blocco totale all’importazione di gas naturale liquefatto – gnl, perché le attuali barriere commerciali e il price cap non stanno dando i risultati attesi. Questo perché sta dimostrando di avere le capacità per aggirare le misure. Sono in aumento, rileva il parlamento europeo, le importazioni nell’Ue di prodotti petroliferi realizzati con petrolio russo da paesi come l’India, una sorta di acquisto indiretto di gas russo. Una pratica che indebolisce, fino a rendere nullo, l’effetto delle sanzioni. Per questo gli eurodeputati chiedono «il divieto totale sulle importazioni nell’Ue di Gnl e gas di petrolio liquefatto russi e sulle importazioni di combustibili e altri prodotti petroliferi da paesi terzi, se tali prodotti sono stati fabbricati utilizzando petrolio russo». Lo stesso price cap risulta inefficace e i paesi dell’Unione dovrebbero impegnarsi per coinvolgere il G7 ad «abbassare sostanzialmente il tetto al prezzo del petrolio ed i prodotti petroliferi russi». Ancora, a preoccupare l’Eurocamera è la capacità della Russia di accedere a «beni critici» per la guerra, come componenti, munizioni e microchip. L’appello è a «rafforzare e centralizzare a livello dell’UE il controllo sull’attuazione delle sanzioni e di sviluppare un meccanismo per la prevenzione e il monitoraggio dell’elusione delle stesse. Invitano inoltre l’UE a rafforzare il coordinamento sull’applicazione delle sanzioni esistenti sulle esportazioni di petrolio russo, a chiudere adeguatamente il mercato dell’UE per i combustibili fossili di origine russa e a tutte le grandi società petrolifere russe, a Gazprombank, alle loro filiali, nonché ai loro consigli di amministrazione e ai loro dirigenti».
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