La storia di Davide Minuzzo, il manager di Luxottica diventato campione del mondo di culturismo naturale
Davide Minuzzo, manager di Essilor Luxottica negli Stati Uniti, è stato incornato pluricampione del mondo di culturismo naturale (senza fare uso di sostanze anabolizzanti). In un’intervista al Corriere del Veneto, il 49enne bellunese racconta di essere stato «abbandonato» dai genitori quando era piccolo: «Mi hanno lasciato con i nonni – dice -. Ma entrambi sono morti presto, sono rimasto solo e a 17 anni ho dovuto interrompere gli studi per andare a lavorare come operaio in una fabbrica del Cadore». La notizia della malattia del padre, il nonno e una zia che, colpiti da una grave forma di diabete «hanno subito importanti amputazioni», hanno spinto Minuzzo a elaborare una strategia. «Mi sono detto: devo fare una vita sana e diventare uno sportivo. Ma per quanto fossi in montagna, i nonni non potevano permettersi di farmi sciare e così l’unica strada alla mia portata era la palestra».
Il trasferimento
A 28 anni il trasferimento per lavoro a Hong Kong: «Non avendo legami particolari mi è sembrata un’opportunità», confessa. Nonostante lo spostamento in un altro Continente, Minuzzo non hai abbandonato il culturismo. «Negli anni Novanta gli Stati Uniti erano un mito per chi praticava il culturismo – racconta – e così è scattato un secondo obiettivo: partecipare a una gara in America a 50 anni». A Hong Kong, dove il manager si è spostato, è arrivata la chiamata da EssilorLuxottica. Il 49enne si è così trasferito prima in Cina, poi a Dubai e infine a New York. E prima di compiere 50 anni «ho iniziato a gareggiare», spiega, sottolineando inoltre di aver capito «che per diventare competitivo dovevo specializzarmi. Così – continua – sono diventato nutrizionista, mental coach e preparatore atletico». Pochi giorni fa a Los Angeles si è laureato campione mondiale di culturismo naturale, vincendo sette medaglie, quattro di categoria e tre primi posti over 35, e diventando l’atleta più titolato al mondo di culturismo Inba. E oggi negli Usa, dopo i titoli conquistati, è diventato «The Dolomites Master».
Leggi anche:
- «A novembre te la diamo gratis», lo slogan sessista della palestra di Lucca. L’agenzia minimizza: «Una goliardata»
- Bufera sugli orinatoi a forma di bocca di donna in palestra, McFit si difende sul caso di Torino: «È un’opera di design»
- Tra palestre costose e ritmi frenetici, prendersi cura di sé è sempre più complicato. Le abitudini degli under 35 per difendere il benessere fisico: «Considerarsi una priorità anche nei piccoli gesti» – Il video