ClioMakeUp e il primo tutorial: «Mi sentivo brutta e imbranata, la cattiveria mi stupisce ancora oggi»
La makeup artist Clio Zammatteo, in arte ClioMakeUp, è un’imprenditrice della bellezza. Oggi ha una community con 10 milioni di follower e un’azienda di cosmetica. In un’intervista con il Corriere della Sera oggi parla della sua vita e della sua carriera. Partendo dagli studi: «A 17 anni l’ho lasciato e me ne sono andata da Belluno, la mia città natale. Il rapporto con mio padre non era buono e volevo raggiungere mia madre in Germania a Solingen, vicino a Düsseldorf». All’inizio ha lavorato come gelataia a Solingen, vicino Dusseldorf, dove abitava la madre: «Da quel periodo ho imparato la disciplina. Mamma faceva rigare dritto». Poi è tornata a Belluno, ha finito il liceo e si è iscritta allo Ied di Milano, dove a un corso di videomaking ha conosciuto il marito Claudio.
Il primo tutorial
Ha iniziato per caso, come tante: «Mi divertivo a truccare le modelle per i nostri laboratori. I compagni mi chiamavano e io arrivavo con il mio kit. Poi ho seguito marito a New York e ne ho approfittato per fare un corso di inglese e uno di make-up. Ma ancora non ero certa che quella sarebbe diventata la mia strada. Nemmeno potevo immaginare l’esplosione dei social da lì a poco. Mi mantenevo con i soldi messi da parte in Germania e qualche aiuto dei miei genitori». Dice che si è appassionata di trucco perché «non mi trovavo bella». Poi, a ottobre 2018, il primo video su YouTube: «Mi sono detta: “Alla peggio non se lo vede nessuno”. Mi sentivo così imbranata che ho chiesto a mio marito di mettersi le cuffie con la musica mentre registravo. Avevo una piccola telecamera regalata da mio padre per il diploma, gli smartphone non esistevano, l’ho accesa e me la sono puntata addosso, mi sono presentata e ho fatto un tutorial, orrendo se paragonato a quelli di oggi».
La home di YouTube
Poi una mattina si sveglia e si ritrova sommersa dai commenti: «L’algoritmo aveva messo il mio video nella homepage di YouTube. C’era stato anche un malinteso: parlavo di pennelli e molti avevano cliccato convinti che si trattasse di un tutorial per Photoshop. Erano indignati scrivevano “Ma questa cosa dice?”». Oggi la sua azienda ha 100 dipendenti. Produce anche una linea di skin care. Nel 2022 ha fatturato 11,6 milioni di euro. Nel 2023 crescerà del 25%. «Quando ho capito che quello era il mio sogno ho lavorato per realizzarlo al meglio. Non volevo affidarmi a terzisti, ma avere una mia produzione e realizzare i prodotti come li avevo in mente. Questo fa la differenza. Ora voglio festeggiare i “primi 15 anni”, sto lavorando a nuovi lanci, non ho ancora trovato tutte le formule che mi soddisfano. Ho tre negozi monomarca a Torino, Firenze e Bari. Mi piacerebbe aprire anche a Milano».
Le lacrime
Poi parla del video in cui è scoppiata a piangere: «La cattiveria gratuita mi stupisce sempre. Bisognerebbe capire che dietro a un prodotto possono esserci mesi di ricerche quindi non è detto che il lancio corrisponda al momento dell’ideazione. Non vuol dire copiare. Poi nessuno inventa niente». Ora, dice a Micol Sarfatti, «rifletto sulla mia privacy e, ancor più, su quella della mia famiglia e delle mie figlie di 6 e 3 anni. C’è chi mi scrive per dirmi che ormai mostro solo il mio lavoro. Sto cambiando punto di vista, voglio tenere i miei affetti per me». E pensa che tra dieci anni non ci sarà più ClioMakeUp: «Tra 10 anni avrò 50 anni… mi pensavo come una vecchietta anche a 40 e poi non è stato così (ride) . Vorrei lavorare più dietro le quinte, sulla strategia del marchio pur rimanendo presente ogni tanto anche in video».
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