Primi guai per il nuovo partito di Alemanno, si sfilano Moni Ovadia ed Elena Basile: «Ci avevano parlato di un dibattito sulla Palestina»
Si stanno sfilando uno a uno i personaggi previsti per l’evento organizzato da Gianni Alemanno il 25 e 26 novembre al Midas Palace Hotel di Roma. Doveva essere l’assemblea di fondazione del nuovo movimento sovranista dell’ex sindaco di Roma, il Forum per l’indipendenza italiana, ma pare che gli invitati a intervenire non lo sapessero. Almeno è quel che dice il primo a fare un passo indietro, lo scrittore Moni Ovadia che smentisce la sua partecipazione al nuovo partito di destra: «L’invito che mi era stato rivolto si riferiva a una tavola rotonda sulla questione israelo-palestinese e, essendo io fermamente convinto della necessità di dialogare soprattutto con chi non la pensa come me, avevo accettato». E proprio mentre montano le polemiche per il parterre già definito rosso-bruno, con la partecipazione anche del presidente onorario del Partito comunista italiano Marco Rizzo, arriva anche l’ex funzionaria della Farnesina Elena Basile a mettere in chiaro che non vuole avere nulla a che fare con il partito di Alemanno. Per lei si fa portavoce ancora una volta Ovadia: «Entrambi abbiamo ritirato la partecipazione, perché ce l’avevano presentata come un incontro sulla Palestina». A tweet ancora fresco di Alemanno che presentava la tavola rotonda intitolata «Dai mondi del dissenso l’alternativa politica e sociale», il cartellone diffuso dovrà essere rivisto. Al momento resistono i nomi di Rizzo, Francesco Toscano, Fabio Granata e il moderatore, il vicedirettore de La Verità Franceco Borgonovo. Dovevano essere «due giorni di confronto e dibattito per fa nascere un nuovo movimento – aveva detto Alemanno – che renda l’Italia una nazione libera e indipendente». Alemanno invitava a guardare al futuro, ma con il passare delle ore pare dovrà farlo con una comitiva sempre più ristretta.
November 14, 2023
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