L’ultimo sfregio del Cremlino alla memoria di Anna Politkovskaja. Graziato uno degli assassini: «Ha combattuto in Ucraina»
Uno degli assassini di Anna Politkovskaya, la giornalista della Novaja Gazeta freddata sotto casa da un gruppo di sicari il 7 ottobre del 2006, ha ricevuto la grazia ed è pertanto tornato in libertà. La ragione: il “merito” acquisito sul campo di aver combattuto nella guerra d’Ucraina. Sergei Khadzhikurbanov era stato riconosciuto colpevole insieme ad altri sicari dell’omicidio della giornalista, uccisa in ascensore con quattro colpi di pistola nel giorno del compleanno di Vladimir Putin, il cui potere Politkovskaya insidiava a suon di inchieste. Condannato a 20 anni di carcere, Khadzhikurbanov avrebbe finito di scontare la pena nel 2034. Ma dopo l’avvio dell’invasione dell’Ucraina, ha potuto invece arruolarsi, servendo per sei mesi al fronte. Tanto è bastato, ha annunciato oggi il suo avvocato alla testata russa Rbc, perché all’uomo venisse concessa la grazia: con un tratto di penna si è visto così cancellare i prossimi 11 anni di carcere. Khadzhikurbanov ha scelto di firmare un contratto per rimanere nelle forze armate, ha aggiunto ancora il legale, ribadendo comunque la tesi dell’innocenza del suo assistito: «Penso che in un certo senso, giustizia sia stata fatta, perché credo che Khadzhikurbanov non fosse coinvolto nell’uccisione di Anna Politkovskaja».
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