Giulia Cecchettin, la famiglia consegna il computer ai carabinieri. Gli zii: «Filippo non era contento che lei si laureasse»
Il padre di Giulia Cecchettin, la 22enne scomparsa dal 12 novembre insieme al suo ex fidanzato Filippo Turetta, è stato scortato dai carabinieri di Vigonovo (Venezia) fino a casa dopo essere stato ascoltato per diverse ore. Secondo quanto riporta l’AdnKronos, l’uomo avrebbe consegnato ai militari il computer della figlia: «Sto aiutando in tutti i modi i carabinieri a dare le informazioni che a loro servono – ha ribadito ai giornalisti – Altri elementi a me non li hanno dati. Giulia deve tornare, altro non ho da dire». Nel frattempo, a offrire un’altra spiegazione della scomparsa dei due, sono gli zii della giovani: «Filippo non era contento che Giulia si laureasse domani (giovedì 16 novembre, ndr) perché temeva che si potesse allontanare da lui», ha detto la zia di Giulia, Elisa Camerotto, citata da Repubblica. «Quello a cui pensiamo – ha continuato lo zio Andrea Camerotto – è che Filippo abbia fatto questo per laurearsi negli stessi tempi e non vederla andare via. Va bene comunque, si laureerà più avanti, basta che tornino tutti e due, faremo la festa per tutti e due allora. Anche Filippo merita la sua festa di laurea», ha spiegato davanti ai giornalisti.
La famiglia di Giulia Cecchettin convocata in caserma
«Non c’è nessuna novità sostanziale. Stiamo aiutando i carabinieri, tracciando il quadro più completo possibile». Sono le parole, poche frasi, scambiate dal padre di Giulia Cecchettin con i cronisti che lo aspettavano fuori dalla caserma dove è stata convocata la famiglia della 22enne scomparsa dal 12 novembre insieme al suo ex fidanzato Filippo Turetta. Dai carabinieri sono arrivati la sorella, il fratello e il padre della ragazza, entrati nella caserma poco distante dalla casa di famiglia. Gino Cecchettin ha scambiato qualche impressione con i giornalisti, poi è rientrato nell’edificio dove sono al lavoro gli investigatori. Una convocazione che potrebbe rivelare nuovi sviluppi sulle ricerche dei due ragazzi, che intanto proseguono nell’area della Riviera del Brenta. L’elicottero dei vigili del fuoco ha sorvolato ieri l’argine del fiume tra i paesi di Strà, Vigonovo e Fossò. Anche il letto del fiume è stato perlustrato. I genitori dei due ragazzi hanno fatto un appello. Mentre la Fiat Grande Punto nera di Turetta targata FA 015 YE è ancora in movimento. Il Gazzettino scrive che ieri mattina sarebbe passata per Pordenone. Quindi le ricerche potrebbero approdare in Friuli Venezia Giulia. E il mistero delle chiazze di sangue trovate in via V Strada a Fossò nella zona industriale potrebbe essere risolto dalle telecamere. Lì si trovano il Tacchificio Coccato e lo stabilimento di Christian Dior.
La laurea
L’università di Padova ha per il momento congelato la posizione amministrativa di Giulia, che si sarebbe dovuta laureare domani ma non figura più nell’elenco degli ammessi alla sessione. La studentessa di Ingegneria sabato scorso, il giorno della sua scomparsa, aveva inviato alla sua relatrice l’ultima versione della tesi. Il lunedì successivo, la professoressa le avrebbe dato il via libera e Cecchettin avrebbe potuto caricare a sistema il file. È stato lo stesso Dipartimento di ingegneria dell’Informazione, diretto da Gaudenzio Meneghesso, a confermare che l’iter per la laurea si stava svolgendo regolarmente. Alla 22enne mancava solo l’ultimo step amministrativo. Vista la circostanza eccezionale, l’ateneo ha tenuta aperta la possibilità di riammettere la studentessa qualora dovesse risolversi positivamente la sua vicenda. «Filippo non era contento che Giulia si laureasse domani perché temeva che si potesse allontanare da lui», ha detto la zia materna di Giulia, descrivendo l’ex compagno della nipote come una «persona molto possessiva che giocava con lei ricattandola emotivamente per continuare a vederla. Lei era buona e cedeva perché sapeva che lui era tanto solo e calcava molto su questo fatto dicendo: “Se te ne vai anche tu io non ho più nessuno”. Si mostrava felice solo quando era con lei». Elisa Camerotto ha poi aggiunto: «Lo so che le volevi molto bene. Ora torna a casa, tutto si risolverà per il meglio»
I falsi avvistamenti
Sul dettaglio del passaggio nel territorio di Pordenone, i carabinieri hanno chiarito che non risultano al momento nuovi passaggi dell’auto su cui si presume possano viaggiare i due ragazzi scomparsi. I militari del comando provinciale di Pordenone hanno spiegato che le indagini proseguono «con attività sulla base delle segnalazioni ricevute, ma a oggi non c’è alcun riscontro della presenza dei due soggetti nel territorio. Si può presumere – spiegano gli inquirenti – che il passaggio in un’area pordenonese, nella notte tra sabato e domenica, sia stato soltanto un transito e non una permanenza. C’è stato, in effetti, un unico rilevamento di targa, in provincia di Pordenone, nella zona di Caneva, in orario notturno, pochissime ore dopo la scomparsa». A proposito invece delle altre segnalazioni arrivate ai carabinieri, non ci sono stati riscontri e sono state quindi archiviate.
Le telecamere
Le telecamere hanno immortalato la Punto alle 23.30 nella zona industriale di Fossò. Poi nel trevigiano, a Maserada sul Piave e a Vazzola. Il giorno dopo, cioè lunedì 13 novembre, le segnalazioni sulla Pedemontana friulana hanno portato a un pattugliamento con gli elicotteri. Ma senza risultati. La Punto però nel frattempo è stata avvistata mentre andava in direzione di Dobbiaco e San Candido. Per poi inoltrarsi nel Friuli. Fino all’ultima segnalazione di ieri mattina a Pordenone. Il quotidiano aggiunge che domenica i controlli si sono sviluppati nella zona di Polcenigo, Budoia e Piancavallo. Gli investigatori hanno perlustrato le strade principali e quelle secondarie. L’elicottero ha sorvolato anche la zona del Cansiglio e quella del Cadore.
Fino a prova contraria
Le ricerche sono riprese stamattina all’alba. Filippo Turetta è un grande appassionato di montagna. Per questo si cerca anche nei viottoli e nelle strade di accesso ai boschi. Con la speranza che prima o poi i due si facciano sentire e tutto questo sia stato un falso allarme. «Per noi sono vivi fino a prova contraria», ha detto un investigatore all’agenzia di stampa Ansa.
Foto copertina: ANSA/MICHELE GALVAN | Il padre di Giulia Cecchettin, la 22enne scomparsa insieme all’ ex fidanzato
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