Il sindaco di Padova continuerà a registrare i figli delle mamme arcobaleno: «I diritti dei bambini vengono prima»
Il sindaco di Padova Sergio Giordani continuerà a registrare i figli delle mamme arcobaleno. L’annuncio del primo cittadino arriva mentre la procura locale ha deciso di dare alla Corte Costituzionale la parola sulla cancellazione degli atti di nascita della mamma intenzionale. In città si è aperto un maxiprocesso nei confronti di 33 mamme lesbiche e 37 bambini. L’ex procuratrice Valeria Sanzari aveva chiesto la cancellazione degli atti di nascita. Giordani fa sapere a Repubblica che non ha mai smesso di registrare i bambini: «Sì ho continuato, ma badi bene: qua non c’è uno scontro tra me e la Procura, anzi, C’è un Paese che, a partire dal suo Parlamento, deve prendere atto subito che esiste un grave vuoto normativo da colmare e che sui diritti dei più piccoli le fazioni vanno messa da parte».
Il primo cittadino dice di farlo «perché lo ritengo giusto. Lo faccio perché ho il dovere di usare i poteri che mi sono delegati per proteggere le persone, i loro diritti, e in particolare i bambini. I diritti delle bambine e dei bambini vengono prima». Secondo Giordani «l’idea che a dei piccoli siano negati diritti fondamentali e che siano esposti a gravi discriminazioni è inaccettabile anche moralmente. Io sono nonno prima che sindaco, ma anche come primo cittadino oriento sempre la mia azione alla dignità delle persone e mi ispiro alla Costituzione sulla quale ho giurato». Perché la società, ragiona il sindaco, è già molto più avanti delle legge. E queste vanno adeguate per proteggere i minori: «Alcuni di questi bimbi hanno già 6 anni. Come si può togliere loro un genitore? I padovani stanno con le mamme delle coppie arcobaleno. Ne sono certo».
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