Parma Food Valley: così la città ducale è diventata il cuore delle eccellenze culinarie italiane nel mondo
Cos’hanno in comune il Parmigiano Reggiano Dop, il Prosciutto di Parma Dop, la pasta Barilla, il Latte Parmalat, le Alici di Delicius, Rizzoli Emanuelli e Zarotti e il Pomodoro di Mutti e di Rodolfi? Sono tutte eccellenze frutto del lavoro delle filiere che nascono a Parma. Lì, territorio, comunità, qualità costituiscono le fondamenta del successo di quella che viene da tempo definita la Parma Food Valley. Un nome forse meno noto di quanto dovrebbe, dato che nelle case della maggior parte degli italiani entrano ogni giorno prodotti alimentari provenienti dal fazzoletto di terra tra il Po e l’Appennino, dove il 30,5% della popolazione lavora nel settore dell’alimentazione sostenibile. Tanto che Parma gode del riconoscimento Unesco Creative City of Gastronomy, insignito ai luoghi che con il cibo hanno un rapporto speciale, che va al di là dell’alimentazione. Che si fonda nella tradizione, nel rispetto dell’ambiente e nelle conoscenze locali, e che proprio grazie a questi elementi è riuscito a proiettare Parma in una dimensione internazionale, rendendola una delle città leader del settore del cibo nel mondo.
Dalle filiere produttive all’Efsa, le eccellenze del cibo a Parma
Negli ultimi anni, da epicentro della tradizione, la Food Valley si è evoluta, diventando un vivaio di giovani talenti in grado di guardare al futuro e alle nuove tecnologie legate all’impiego sostenibile dei mezzi di produzione. Non a caso, proprio a Parma ha sede la European Food Safety Authority (Efsa), l’agenzia dell’Ue che produce studi scientifici per consentire alla Commissione Europea, al Parlamento Europeo e agli Stati membri dell’Unione di prendere decisioni efficaci e puntuali riguardo l’alimentazione. All’Università di Parma, poi, diversi corsi sono dedicati al mondo del cibo e sempre nel territorio parmigiano, a Colorno, ha sede Alma, la scuola internazionale di cucina italiana.
Un bene di tutti
Dal pomodoro delle pianure, alle forme di Parmigiano Reggiano Dop al Prosciutto di Parma Dop, asciugato dal vento sapido del Tirreno che soffia sulle colline e che a Parma chiamano semplicemente Marino. Passando dalla pasta, lavorata lentamente, a partire da grani italiani e le alici, salate dopo la pesca e maturate con esperienza a Parma per essere conservate a lungo; fino al latte che non sempre diventa Parmigiano Reggiano ma non per questo è meno saporito. Così, le famiglie che da generazioni uniscono le tecniche antiche alle nuove tecnologie, trovano l’aiuto della Fondazione Parma Unesco Creative City of Gastronomy nella promozione e nel riconoscimento delle eccellenze culinarie italiane nel mondo, che a Parma sono di tutti.