Le beffa per Nino Frassica dopo la scomparsa del gatto a Spoleto, la procura indaga la moglie: «Stalking sui vicini»
La Procura di Spoleto ha aperto un’inchiesta sul caso della scomparsa di Hiro, il gatto di Nino Frassica di cui si sono perse le tracce a inizio settembre mentre l’attore registrava le riprese per la serie Rai Don Matteo. Assieme a lui, nella città umbra, c’era anche la moglie Barbara Exignotis che nei mesi scorsi ha deciso di mettere una ricompensa prima di 5 e poi di 10mila euro per chi ritrovasse l’animale. E l’indagine della Procura punta il dito proprio contro la moglie di Frassica. A farla finire del mirino delle indagini è stata una denuncia dello scorso 3 novembre della famiglia Conti, i vicini di casa della coppia, e di sua figlia Valentina Lubrano. I vicini erano stati additati dalla signora Exignotis come i responsabili della sparizione del suo amato felino perché – a suo dire – il gatto si era intrufolato in casa Conti e loro avrebbero reagito cacciandolo e facendolo scappare. I vicini ora la accusano di stalking, di veri e propri atti persecutori, e di diffamazione via social. La famiglia Conti ha dichiarato che la moglie di Frassica avrebbe lanciato anche un sacco contro la loro finestra. Sasso ora sotto sequestro dalle forze dell’ordine.
«Insulti, minacce gravi e lancio di un sasso»
La sparizione del gatto della coppia era stata annunciata sui social da Frassica che poco tempo fa ha detto: «Abbiamo fatto di tutto per farcelo ridare cani molecolari, droni, ma a questo punto confidiamo nel fatto che una volta tornati a Roma possano rilasciarlo». Sull’inchiesta a suo carico, Exignotis preferisce non esprimersi. Così le ha consigliato il suo avvocato. Mentre da parte della famiglia Conti, il loro avvocato Fabrizio Gentili ci tiene a sottolineare alcuni aspetti: «Le mie assistite non hanno mai visto questo gatto né in casa loro né altrove. Hanno persino acconsentito a un sopralluogo delle forze dell’ordine che non hanno trovato alcuna traccia di Hiro nella loro abitazione. Purtroppo, si sono trovate al centro di una tempesta di insulti, minacce gravi come il lancio di un sasso fino ad atti persecutori come lo stalking. Senza considerare l’odio che si è scatenato in Rete contro i Conti. Adesso attendiamo fiduciosi il corso della giustizia».
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