Il glossario delle assicurazioni: quali tipologie esistono (e perché monitorarle sin da giovani)
La vita di ognuno è disseminata di rischi, piccoli o grandi. Dagli incidenti stradali ai furti, è purtroppo inevitabile essere soggetti a una certa dose di pericolo. Ma questo non significa che non sia possibile, in qualche modo, proteggersi: per questo esistono le polizze assicurative. Si tratta di contratti che un singolo individuo, o un’azienda, decidono di stipulare con un’impresa assicurativa. Il meccanismo prevede che in base al pagamento regolare di una determinata somma, l’assicurazione si impegni a «coprire» i rischi previsti nel contratto, ovvero a intervenire nel caso in cui si vengano a configurare. L’obiettivo è evitare, o mitigare, i danni o le perdite che altrimenti provocherebbero.
Le diverse tipologie di assicurazione
Le polizze assicurative possono essere acquistate tramite un agente di assicurazione, un broker una banca o in alcuni casi direttamente via web. I motivi per cui stipulare contratti assicurativi, inoltre, non sono semplicemente precauzionali: esistono infatti polizze obbligatorie, come quelle RCA (Responsabilità Civile Auto), quelle sportive, obbligatorie per le palestre e i centri sportivi a tutela degli atleti e degli iscritti, o quelle Casalinghe, sottoscrizione obbligatoria con l’INAIL per chi lavora in casa. Ad esse, si aggiungono quella sulla propria casa, la salute e sulla vita, oltre che contro i rischi impiego, in caso di prestito con la Cessione del Quinto, e quella professionale per avvocati, commercialisti, medici e in caso di controversie con i clienti.
Premio e franchigia: di che si tratta
La somma che il soggetto assicurato è tenuto a pagare alla compagnia assicurativa è definita «premio assicurativo». Per ogni danno che si verifica, c’è poi un importo minimo che può rimanere a carico dell’assicurato, che si chiama «franchigia»: se questa soglia non viene superata, l’ammontare del danno dovrà essere a carico del singolo. La franchigia viene definita «relativa» se al di sopra della cifra prefissata il risarcimento è totale: a un danno di 1.500 euro, per esempio, che supera una franchigia di mille euro, corrisponderà un rimborso da parte della compagnia di assicurazione pari a 1.500. La franchigia è invece «assoluta» se il valore del rimborso si individua nella differenza tra danno e soglia prestabilita: nel caso citato prima, dunque, il rimborso sarà semplicemente di 500 euro.
Massimale e abbuono: due termini da conoscere
A causa di questa distinzione, il premio assicurativo nelle polizze con franchigia assoluta tenderà a essere inferiore a quello delle polizze con franchigia relativa. C’è poi un terzo elemento rilevante nei contratti di assicurazione, ovvero il «massimale»: con questo termine si intende l’importo indicato nel contratto di assicurazione che rappresenta la cifra massima indennizzabile da parte dell’assicuratore. Al di sopra di questa soglia, l’importo in eccesso dovrà essere coperto dall’assicurato. Se infine vi capiterà di imbattervi nel termine «abbuono», sappiate che indica la facoltà di annullare attraverso una sostituzione il contratto già in essere, nel caso in cui l’assicurato abbia intenzione di stipulare una nuova polizza.
Assicurazioni per i giovani: su quali puntare
Ci sono alcune offerte assicurative che è bene iniziare a monitorare sin da giovani. Come la polizza LTC (Long-Term Care), che interviene in caso di perdita di autosufficienza totale e permanente dell’assicurato. Il contratto aiuta a coprire i costi di assistenza domiciliare, assistenza residenziale e assistenza sanitaria a lungo termine. Spese di frequente lasciate «scoperte» dalle polizze sanitarie tradizionali. Il costo di questo tipo di polizza tende a salire con l’aumentare dell’età, quindi è bene cominciare a riflettere sulla sua eventuale subita sin da subito. Ed è il caso di farlo anche (per non dire soprattutto) quando si gode di buona salute, perché le compagnie potrebbero respingere la richiesta di copertura in caso di problemi preesistenti.
In generale, puntare sulle polizze sanitarie, che coprono le spese non sostenute dal sistema sanitario nazionale in caso di malattia o infortunio, è sempre una buona idea. I più giovani dovrebbero inoltre valutare l’idea di aprire un fondo pensione individuale, una forma pensionistica complementare (che si aggiunge cioè a quella obbligatoria prevista dalla legge). Si realizza attraverso un contratto di assicurazione sulla vita, a cui è possibile aderire solo su base individuale, a prescindere dall’attività lavorativa svolta. Il fondo pensione è uno strumento di investimento molto utile se si persegue l’obiettivo di una stabilità finanziaria nel futuro, ma non è l’unico. Un’altra valida opzione è quella del PAC (Piano di accumulo del Capitale): una modalità di investimento che consiste nell’acquisto periodico di strumenti finanziari. La cifra necessaria viene raggiunta gradualmente grazie a un accantonamento mensile.
L’ambito automobilistico
Un altro ambito per il quale conviene investire presto è quello delle automobili: per usufruire dell’assicurazione a guida esclusiva, per esempio, non bisogna aver superato i 26 anni di età. Con il termine «classe di merito», si indica un punteggio sulla base del quale calcolare il premio da pagare. Che, nel caso di persone che hanno appena iniziato a guidare, è pari a 14. Un livello elevato, considerato che il range varia da 1 (il punteggio migliore, che corrisponde al premio più basso) a 18 (il peggiore). Dunque è cominciare ad assicurarsi da giovani possa costituire un vantaggio per i nuovi conducenti.
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