Stop alla carne di cane dal 2027, la svolta in Corea del Sud: ai giovani non interessa più
Entro la fine del 2023 la Corea del Sud ha intenzione di rendere illegale il consumo di carne. Una pratica finora mai esplicitamente proibita dalle autorità coreane, né mai resa legale in modo chiaro, secondo quanto riporta il Washington Post. La pratica di mangiare carne di cane in Corea del Sud da tempo è sotto accusa da parte di diverse organizzazioni animaliste internazionali. E negli ultimi anni la maggior parte dei giovani sudcoreani sembra aver dato una svolta a un’abitudine che affonderebbe le sue radici nei secoli.
Cosa prevede la legge speciale
Ora il People Power Party, che detiene la maggioranza in Parlamento, ha fissato le prossime tappe per arrivare a un divieto esplicito: «Stiamo pianificando una legge speciale per vietare la carne di cane entro quest’anno – ha detto il deputato Yu Eui-dong in un incontro con funzionari del ministero dell’Agricoltura e gruppi animalisti – Affronteremo questo problema il prima possibile». La legge speciale prevede un periodo di tre anni, perché siano eliminate gradualmente le attività nel settore. Se il Parlamento sudcoreano riuscirà ad approvare la legge prima della fine dell’anno, il divieto dovrebbe scattare dal 2027. Per chi alleva cani, per gli addetti alla macellazione, i commercianti e i ristoratori ci sarà poi l’obbligo di presentare un piano di chiusura o conversione della propria attività da comunicare alle autorità locali. Per loro sarebbe previsto un risarcimento, limitato però solo a chi ha operato nel settore della carne di cane con un’impresa legale.
La reazione di animalisti e allevatori
Esultano gli animalisti, come Chae Jung-ah della Human Society International che parla di «un sogno che diventa realtà per tutti noi che abbiamo lottato duramente per porre fine a questa crudeltà. La società coreana ha raggiunto un punto critico – ha spiegato l’attivista – in cui la maggior parte delle persone ora rifiuta di mangiare cani e vuole vedere questa sofferenza consegnata ai libri di storia». Protestano invece gli addetti ai lavori che bocciano la proposta del governo. Contrari per esempio i vertici dell’Associazione coreana degli allevatori di carne di cane,: «La transizione del nostro lavoro è un’opzione difficile e insostenibile per noi agricoltori degli anni ’60 e ’70», ha detto il capo dell’organizzazione Joo Young-bong, che accusa il governo di aver escluso gli allevatori dalla discussione sulla legge che introduce il divieto. Stando a uno studio del governo, nel 2022 in Corea del Sud erano attivi circa 1.150 allevamenti di cane e oltre mezzo milione di animali allevati per la carne. Un dato che sarebbe comunque inferiore rispetto ai decenni precedenti, segno che le abitudini dei consumatori ormai sono cambiate anche tra i sudcoreani.
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