I truffatori via sms sbagliano vittima e contattano il comandante dei carabinieri: denunciati per truffa
Succede di sbagliare numero. Ma qualche volta l’errore può portare a conseguenze inaspettate. Come nel caso del comandante generale dei carabinieri Teo Luzi. I truffatori si sono spacciati per un parente in difficoltà, con il metodo classico delle truffe agli anziani. Hanno chiesto denaro, come in altre centinaia di messaggi tipici della “pesca a strascico”. Ma, racconta oggi Il Messaggero, qualcosa è andato storto. Tra i contattati c’era proprio Luzi, che li ha fatti uscire allo scoperto e identificare dai colleghi. Si trattava di due cittadini dell’Est Europa, alla fine denunciati per truffa. La vicenda comincia con un messaggio su Whatsapp: «Ciao papà, mi si è rotto il telefono. Sto usando in emergenza quello di un amico. Avrei bisogno di aiuto. Nulla di grave, ma questa volta mi serve. Non ti chiedo mai nulla». Luzi capisce che non è sua figlia a contattarlo. E chiama il reparto operativo dell’Arma. Poi continua anche a chattare per ore con i due. Che vogliono 4.900 euro, da bonificare su una carta prepagata. Luzi finge di abboccare. Dice che farà l’accredito appena torna a casa. Ma nel frattempo i militari riescono a risalire ai due soggetti. Che in quel momento si trovano a Genova. Li perquisiscono e alla fine li denunciano. «Bisogna fare attenzione, le truffe telefoniche sono frequentissime», ha spiegato Luzi al quotidiano. «È fondamentale denunciare subito. Devo ammettere che conoscono bene il “mestiere” del delinquente. Anche psicologicamente sanno quali tasti toccare».
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