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L’assalto con l’elicottero, i mitra spianati sull’equipaggio: «Morte a Israele». Così i miliziani Houthi hanno dirottato la nave nel Mar Rosso – Il video

20 Novembre 2023 - 20:10 Redazione
Il filmato della cattura del mercantile «Galaxy Leader» diffuso dallo stesso gruppo islamista. «È solo il primo di questi attacchi», minacciano

L’avvicinamento minaccioso di un elicottero, i miliziani armati fino ai denti che sgusciano fuori dal velivolo e presidiano il ponte della nave. Poi l’assalto alla cabina di comando e la presa dell’intera imbarcazione. Le milizie yemenite degli Houthi hanno diffuso nelle scorse ore il video dell’assalto portato a termine ieri, domenica 19 novembre, al mercantile Galaxy Leader, intercettato mentre si trovava in navigazione nel Mar Rosso. «Dio è grande, morte all’America, morte a Israele, maledetti gli ebrei, vittoria per l’Islam», urla a gran voce a un certo punto nel filmato uno dei miliziani, facendo risuonare lo slogan di guerra degli Houthi nella pancia della nave, che è però desolatamente deserta. L’azione dei ribelli yemeniti, in effetti, voleva infliggere un colpo ad un mercantile israeliano, nella “speranza”, probabilmente, che a bordo vi fossero proprio cittadini dello Stato ebraico. Non è andata così, secondo quanto ricostruito dalle autorità di Gerusalemme. La nave, che batte tecnicamente bandiera delle Bahamas, è in realtà di proprietà di una società britannica, la Ray Car Carriers, la cui società madre è in effetti posseduta dall’imprenditore israeliano Rami Ungar. A bordo del mercantile al momento dell’assalto, tuttavia, c’erano solo 25 membri dell’equipaggio, che avevano il compito per conto della compagnia giapponese che l’aveva noleggiata di condurre la nave dalla Turchia verso l’India. I 25 malcapitati sono di diverse nazionalità, secondo quanto ricostruito da Israele e Romania: ucraini, bulgari, filippini, messicani e rumeni appunto: nessun israeliano.

L’allarme in Israele e le minacce degli Houthi

Ciò non toglie, comunque, che il dirottamento (la nave è stata poi condotta nel porto yemenita di Salif, nella regione di Hodeida controllata appunto dagli Houthi) abbia causato allarme in Israele, dopo settimane di attacchi tentati o riusciti dallo Yemen verso obiettivi israeliani o americani. «Si tratta di un ulteriore atto di terrorismo che rappresenta un salto di qualità nell’aggressione dell’Iran contro i cittadini del mondo libero e che crea ripercussione internazionali per la sicurezza delle rotte di navigazione», ha detto ieri il premier Benjamin Netanyahu, collegando chiaramente l’azione della milizia yemenita ai presunti mandanti del regime di Teheran. Quanto agli Houthi, oltre a diffondere il video, oggi un portavoce del gruppo è tornato a rivendicare l’assalto, promettendo che esso «è solo l’inizio» e annunciando altri futuri attacchi simili sulle rotte marittime strategiche che costeggiano il Paese del Golfo. «Le navi israeliane sono un target legittimo per noi, ovunque si trovino: non esiteremo ad agire», ha minacciato un generale degli Houthi parlando alla tv del gruppo Al-Massirah, come riporta il Times of Israel.

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