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Il consigliere veneto Valdegamberi contro Elena Cecchettin insiste e si difende: «La sorella di Giulia scagiona il vero colpevole, io maschio non mi sento un mostro»

20 Novembre 2023 - 16:06 Redazione
Dopo il post sull'intervento a Diritto e Rovescio di ieri sera riattacca la giovane: «Non è difficile vedere qual è il suo mondo. Sui social lei mostra immagini raccapriccianti»

Il femminicidio? Non è un «fatto sociale». «La sorella di Giulia scagiona il vero colpevole, io in quanto maschio non sono un mostro». Il consigliere regionale Stefano Valdegamberi è un fiume in piena contro Elena Cecchettin. Valdegamberi è finito su tutti i giornali per il suo post su Facebook in cui critica le dichiarazioni della sorella di Giulia Cecchettin fatte a Diritto e Rovescio, bollandole come una recita. Adesso all’Adnkronos, dopo esser finito nell’occhio del ciclone, si difende: «Il mio commento? Mi sono espresso nei confronti di una persona, la sorella di Giulia Ceccherin, che ha praticamente scagionato il vero colpevole dell’omicidio, mettendo invece la croce addosso a tutti noi, ai maschi. Ma io non mi sento né colpevole, né un mostro…». «Io – aggiunge – non credo che si possa dire che è un fatto sociale, le responsabilità sono individuali, casomai dobbiamo porci il problema della mancanza di valori, in famiglia, ad esempio». «Io – dichiara il consigliere – ho sentito poco fa al telefono un’amica il cui cugino si è appena tolto la vita, vittima di una stalker donna. Il problema è chiaro che non è solo maschile, non è colpa degli uomini».

Cosa aveva scritto su Elena Cecchettin

«Mi sembra un messaggio ideologico, costruito ad hoc, pronto per la recita. E poi quella felpa con certi simboli satanici aiuta a capire molto…spero che le indagini facciano chiarezza. Società patriarcale?? Cultura dello stupro?? Qui c’è dell’altro», aveva scritto ieri sera Valdegamberi sui social. «Fossi un Magistrato partirei da questa intervista la quale dice molto….e non aggiungo altro. Basta andare a vedere i suoi social e i dubbi diventano certezze. Il tentativo di quasi giustificare l’omicida dando la responsabilità alla “società patriarcale”. Più che società patriarcale dovremmo parlare di società satanista, cara ragazza», ha aggiunto. E ha concluso: «Sembra una che recita una parte di un qualcosa predeterminato e precostituito. Forse mi sbaglio ed è solo la mia suggestione». Elena Cecchettin ha inviato anche una lettera al Corriere della Sera per spiegare che Filippo Turetta «non è un mostro, è figlio della cultura dello stupro». Valdegamberi è il consigliere del Veneto che insieme al presidente del Consiglio Regionale Roberto Ciambetti avevano riconosciuto per primi nel mondo la Crimea come russa.

I rapporti con la Lega: «Avevo la tessera, l’ho fatta scadere»

Stamane il Carroccio ha preso subito le distanze da Stefano Valdegamberi, specificando che non è iscritto alla Lega e non è mai stato un militante della Lega. Lui ha precisato all’Adnkronos di aver avuto la tessera del partito di Matteo Salvini ma di averla fatta scadere. Nel corso della sua intervista-difesa attacca i rapper e i modelli dei giovani d’oggi. «Alcuni – sottolinea – prendono a modello pure i rapper che incitano alla violenza. E molti pensano che in questa società tutto è dovuto, che si possa fare tutto. E questo non è solo un problema del maschio». E poi torna su Elena: «Non è difficile vedere qual è il suo mondo. Sui social lei mostra immagini raccapriccianti, allusioni sataniche, persone ritratte sanguinanti e seghe elettriche… e allora mi domando come si possa salire su un piedistallo e fare la lezioncina al maschio, ma forse sono io che sono all’antica».

Le critiche a Valdegamberi (incluso il governatore Zaia)

«Il consigliere regionale, Stefano Valdegamberi, è semplicemente indecente: nutre sospetti sulla sorella di Giulia Cecchettin, Elena, dopo la sua intervista», ha dichiarato il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli. «Secondo lui, sarebbe troppo fredda e apatica, tanto che dovrebbe indagare la magistratura. Sospetti che si trasformano in certezza quando il consigliere visita il sito web della ragazza. In base a quale elemento la magistratura dovrebbe indagare su Elena Cecchettin, sorella di Giulia? Perché fredda? Perché non si veste secondo i gusti del consigliere regionale? Le insinuazioni sono gravissime e per questo presenterò un’interrogazione parlamentare indirizzata alla premier Meloni». «Un abbraccio a Elena Cecchettin per l’oltraggioso e delirante attacco del leghista Valdegamberi. È inconcepibile che al dolore si aggiunga violenza istituzionale per aver ribadito la sacrosanta verità che a quanto pare destabilizza chi alimenta questo sistema tossico patriarcale», ha scritto su X il deputato dem, Alessandro Zan, responsabile Diritti del Partito Democratico. Sulla vicenda infine è intervenuto il presidente della regione Veneto Luca Zaia: «I social sono lo specchio della società. Prima le stupidaggini si dicevano davanti al banco del bar, oggi qualcuno riesce a metterle nero su bianco, molto spesso in un italiano zoppicante, si sente premio Nobel e ha il suo momento di gloria». E ancora: «La sorella di Giulia sta vivendo un momento di assoluta difficoltà e di dolore, che va rispettato e compreso fino in fondo. La famiglia ci avrà sempre al suo fianco».

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