Bari, volantini alla facoltà di filosofia: «No alla discriminazione degli uomini, anche noi siamo vittime di violenza»
Polemica all’università di Bari per via di alcuni volantini affissi nella facoltà di Filosofia. Dodici punti – riporta l’edizione locale di Repubblica – tra cui il primo che recita: «Aprire e finanziare al pari degli altri centri antiviolenza per vittime femminili anche centri anti violenza maschili». I docenti del dipartimento hanno dichiarato al quotidiano che «verranno presi dei provvedimenti» in merito all’iniziativa. L’autore dei post, uno studente di Filosofia, già in passato all’interno di chat tra studenti avrebbe ribadito la presunta discriminazione nei confronti degli uomini. Preferisce non commentare alla stampa la sua iniziativa ma stamane Angela, studentessa transgender, ha sostenuto di essere stata aggredita mentre provava a strappare uno dei volantini affissi. «Mi hanno storto il polso. A pochi giorni dal ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin – ha dichiarato a Repubblica la studentessa di psicologia – è inaccettabile affiggere negli spazi universitari un contenuto del genere».
November 20, 2023
La risposta degli organizzatori
Riceviamo e pubblichiamo di seguito la richiesta di rettifica degli organizzatori:
Prende una piega del tutto inaspettata la vicenda di cui ci siamo occupati dal 20 novembre 2023 ad oggi avvenuta presso l’Ateneo di Bari. Il famoso volantino dei diritti sugli uomini che tanto ha dettato inutile scalpore deriva da una serie di attività associative avvenute nell’ambito della celebrazione della giornata nazionale dei diritti degli Uomini che, ancorché non riconosciuta dalle Nazioni Unite, ha una certa importanza e merita di essere ricordata a fronte delle disparità e disuguaglianze che in molti settori vedono svantaggiati proprio gli uomini. Giunge quindi la smentita da parte dell’associazione Lega Uomini
Vittime di Violenza con sede a Roma e del Suo Presidente Rita Fadda. L’associazione precisa che nulla di quello che è stato dichiarato in seno a questa vicenda risulta vero e che anzi vi sarebbero prove e documenti che dimostrano come non sia per nulla vero che gli attivisti e sostenitori abbiano in alcun modo aggredito nessuno. Ed anzi risulta l’esatto contrario. Il Presidente Rita Fadda intende infatti precisare «dispiace notare come in questo Paese essere uomo e chiedere di avere pari diritti, in ogni versante della vita, dalla genitorialità, al lavoro, alla salute appaia come un danno alle donne. La narrazione che l’attuazione di un diritto passi per la privazione di un altro dei medesimi diritti è la base
dello scontro sociale ed è un assioma falso quanto indimostrabile. Nella giornata del 19 Novembre abbiamo svolto un webinar con diverse associazioni nel quale abbiamo affrontato diversi aspetti dei diritti negati agli uomini. E’ emerso un quadro desolante di deprivazione e, a ben vedere, il linciaggio mediatico aprioristico che in questi giorni ha travolto dei nostri simpatizzanti nel loro luogo di formazione e di libera manifestazione dell’essere, ne è un chiaro esempio». Ma cosa evidenziava il volantino da essere ritenuto meritevole di essere strappato dalle mani e ridotto in pezzi? Assolutamente nulla. Si chiedono infatti centri antiviolenza per uomini vittime di violenza, si parla di paternità voluta o non voluta, di congedi parentali, si chiede maggiore attenzione per la salute degli uomini e prevenzione per le malattie maschili. L’associazione informa che proprio la gogna mediatica e il processo ad personam e le gravissime minacce reperite sui social a cui sono stati esposti ingiustamente gli studenti ha travalicato il limite di tollerabilità con espresse minacce alla loro incolumità fisica da parte di altri studenti. Altro che macisti e maschilisti, qui siamo di fronte a giovani ragazzi e studenti che dovrebbero essere liberi di esprimersi e di richiedere diritti per il benessere proprio e della società e che invece sono stati aggrediti e tacitati con la peggiore campagna denigratoria ed oscurantista degli ultimi anni. L’associazione Lega Uomini Vittime di Violenza informa che proseguirà con orgoglio nelle proprie attività ed anzi ha tratto da questa gravissima esperienza ancora più vigore nelle proprie battaglie a favore dei minori, degli uomini, dei padri, dei separati ed invita l’Ateneo di Bari a fare un confronto aperto sutemi così importanti come la violenza in quanto non è stata compresa la portata sociale e le ricadute negative che la tolleranza quotidiana alla violenza agli uomini, in ogni aspetto di vita, sta comportando all’intero Sistema Paese. Precisa inoltre che tutelerà il diritto allo studio dei propri simpatizzanti ritenendo gravemente pregiudizievoli le dichiarazioni mosse contro la loro serenità e libertà di studio.
(foto @germinalbari)
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