Un minuto (di rumore) in ricordo di Giulia Cecchettin: i video dalle scuole italiane
Nelle classi, nei cortili, nei piazzali antistanti alle scuole secondarie di tutta Italia. Che sia il silenzio o il rumore la forma scelta per ricordare Giulia Cecchettin, le manifestazioni degli studenti sono tantissime. «Diciamo no a un silenzio assordante. Bruciamo tutto. Fate rumore con ciò che potete», è uno degli slogan che rimbalzano sui social. Quella di scuotere chiavi, dare colpi sui banchi, battere le mani, per alcuni, è un modo di distanziarsi dalla proposta di silenzio avanzata dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Per altri è la dimostrazione più coerente con la richiesta della sorella della vittima, Elena Cecchettin, che ha chiesto «per Giulia di non fare un minuto di silenzio, ma di bruciare tutto», citando una poesia scritta da un’attivista peruviana alcuni anni fa e che ora è tornata “virale”. Da Palermo a Milano, da Sud a Nord, foto e video degli studenti che ricordano la ragazza uccisa da Filippo Turetta sono diventati virali. Anche al Senato, nella sede di Palazzo Giustiniani, una delegazione di ragazzi ha commemorato Cecchettin insieme alla presidente attuale e all’ex presidente della commissione Femminicidio. Sabato 25 novembre, infine, sono attese manifestazioni più lunghe del “minuto” odierno, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
November 21, 2023
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