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Portò l’ex «meteorina» Ambra Battilana alle serate di Arcore: Emilio Fede condannato a risarcire 25 mila euro

22 Novembre 2023 - 09:16 Redazione
ambra battilana emilio fede
ambra battilana emilio fede
Per i giudici la giovane va risarcita perché vittima «di violenza contro le donne»

Il tribunale civile di Milano ha condannato Emilio Fede a risarcire 25 mila euro di danni a Ambra Battilana, una delle invitate alle cene di Arcore, nella storica residenza di Silvio Berlusconi al centro dei processi «Ruby». Per i giudici, scrive il Corriere della Sera, la ex «meteorina» va risarcita perché vittima «sia pure con più subdole modalità, di violenza contro le donne che produce sofferenza psico-fisica». La vicenda risale all’estate del 2010. Battilana, dopo la vittoria come Miss Piemonte, finisce – insieme con l’amica Chiara Danese – in un casting di Emilio Fede. Quest’ultimo offre loro il ruolo di «meteorine» con un compenso di 3 mila euro a settimana. La sera stessa le due ricevono un invito per Arcore. Lì, esortate dagli altri invitati a farsi coinvolgere dalla serata e dai giochi vari giochi erotici, Battilana e Danese – stando alle ricostruzioni delle stesse di circa 10 anni fa – decidono di andarsene.

La sentenza

Al che Fede, contrariato, le fa riaccompagnare a Milano. Nel 2019, scrive ancora il quotidiano, è passata in giudicato la condanna di Fede per «induzione alla prostituzione». Con conseguente risarcimento alla ragazza. Martedì 21 novembre il giudice Damiano Spera ha infine emesso la sentenza di risarcimento danni nei confronti del giornalista. Per «il turbamento emotivo subìto» dalla Battilana dopo «la consapevolezza di essere stata “adescata” per un presunto casting presso Mediaset». Ma anche per «la forte delusione nel prendere atto che la sua bellezza e l’aspirazione di successo come modella fossero state sfruttate da persone amorali per turpi finalità. Che l’avrebbero deprivata della propria personalità e ridotta a donna-oggetto. Un ulteriore meschino episodio, sia pure con più subdole modalità, di violenza contro le donne».

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