«Salve, sono il ministro»: così Francesco Lollobrigida ha fermato il Frecciarossa a Ciampino
Come ha fatto Francesco Lollobrigida a fermare un Frecciarossa in ritardo per scendere prima? Il giorno dopo la storia del treno 9519 Torino-Salerno in sosta straordinaria a Ciampino causa ministro in ritardo diventa più chiara. Comincia con il cognato di Giorgia Meloni che chiede: «Che cosa possiamo fare per poter scendere?». Prosegue con qualcuno del suo staff che chiama l’amministratore delegato delle Ferrovie di Stato Luigi Corradi: «Siamo qui a Ciampino, vorremmo scendere qui che qualcuno ci viene a prendere in stazione». E si conclude con il capotreno che confessa ai colleghi: «Mi hanno chiamato dalla centrale». Con le Fs che si difendono: «Abbiamo fatto l’annuncio per tutti, chiunque poteva scendere». Ma l’auto blu fuori dalla stazione della cittadina c’era solo per Lollobrigida.
La fermata a chiamata
Nel protocollo di Fs esiste infatti la «fermata straordinaria». Si effettua, per esempio, in caso di gravi motivi di salute dei passeggeri. Repubblica fa sapere oggi che secondo i vertici ce ne sono state 207 quest’anno. Ma nessuna prevede uno stop and go in una stazione non prevista dal percorso. Nel 2023 sono avvenute per rotture dei treni o per stop dovuti a lavori sulla linea. Mentre l’unica ragione per fermare il treno e poi farlo ripartire sono i motivi di ordine pubblico. Senza contare che quella di Ciampino non è una stazione Tav. La storia comincia martedì 21 novembre, ricostruisce oggi il Fatto Quotidiano. Lollobrigida e alcuni membri del suo staff salgono a Roma Termini sul Frecciarossa proveniente da Torino. Il treno è in ritardo di un’ora. Poi finisce dirottato su una linea non Tav e il delay arriva a 100 minuti.
«Salve, sono il ministro Lollobrigida»
Quando il convoglio arriva all’altezza del Grande Raccordo Anulare entra in scena Lollobrigida e si rivolge al capotreno: «Salve, sono il ministro Lollobrigida, mi aspettano alle 14.40 a Caivano. Ho bisogno di scendere». Lì si attiva la filiera autorizzativa. La centrale chiede al Centro Coordinamento della Circolazione di Rfi la fermata straordinaria a Ciampino. Il quotidiano spiega che sì, la fermata era disponibile per tutti ma dal treno è sceso solo il ministro. Trenitalia rimanda al regolamento europeo 782 del 2021, che all’articolo 18 (Rimborsi e itinerari alternativi) dice che, di fronte a ritardi superiori a 60 minuti «offre immediatamente al passeggero la scelta tra le seguenti opzioni».
Il regolamento di Trenitalia
Ovvero: «Ottenere il rimborso integrale del biglietto, ritornare al punto di partenza iniziale e proseguire il viaggio o seguire un itinerario alternativo, a condizioni di trasporto simili (…) appena possibile (…) o a una data successiva a discrezione del passeggero». Si parla di «fermate straordinarie per coincidenza/riprotezione dei clienti derivanti da gestione anomala o circolazione perturbata». Intanto il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli annuncia un esposto in procura a Roma. La denuncia verrà girata per competenza a Velletri.
Immagine copertina da: Il Riformista
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