Question time al Senato, Meloni contro Renzi: «Il prezzo della benzina sale? Ci aiuti lei con i suoi rapporti con bin Salman». E lui: «Ai miei sms nessuna risposta» – Il video
Giorgia Meloni si presenta al question time, o “premier time”, del Senato oggi, 23 novembre, parlando prima di tutto dell’approvazione delle norme sul contrasto alla violenza di genere, votata ieri in via definitiva proprio a palazzo Madama. Ma il tono della premier si accende quando risponde alle domande di Matteo Renzi che le chiede conto dell’andamento dei prezzi, da quello della benzina, al pane e i beni di prima necessità. Meloni alza la voce e parla di «un assit che non mi aspettavo, parlo volentieri di come abbiamo cambiato la situazione di questa nazione, è sotto l’occhio di tutti come sia cresciuta la fiducia di investitori e mercati, la promozione di 4 agenzie di rating che di solito non sono buone, il fatto che le famiglie comprino volentieri i titoli di stato, lo spred è ai minimi, la borsa cresce. Sono dati che dicono qualcosa in più rispetto alle valutazioni dell’opposizione». La premier non perde l’occasione di lanciare una battuta: «I prezzi della benzina non li facciamo noi ma i produttori, senatore Renzi. Ci aiuti lei con i suoi rapporti con Mohammed bin Salman, visto che li ha». Renzi non si scompone e anzi ribatte: «Signora presidente è meraviglioso vederla cambiare in questo modo. Dall’opposizione ci parlava della voce del popolo, io ora le parlo del prezzo del pane e lei mi risponde con lo spread?». E a proposito dei rapporti con l’Arabia saudita: «Siamo qui per aiutarla, le ho mandato centinaia di sms che non hanno avuto risposta, sono disponibile ad aiutare anche in tema di prezzo del petrolio, non si faccia incantare da chi le sta intorno e la loda per qualunque cosa».
L’occupazione femminile
Il dibattito era partito con un messaggio bipartisan. «Il ricordo» di Giulia (Cecchettin) «non è oggetto del question time», ha detto la premier: «Ma ringrazio tutti i gruppi per l’approvazione della norma di contrasto alla violenza sulle donne. Esiste un terreno su cui siamo in grado di lavorare insieme e saremo sempre a disposizione per farlo». Meloni ha anche parlato di occupazione giovanile: «I risultati che abbiamo conseguito in tema di sostegno all’occupazione ci stanno dando ragione – spiega la premier – l’occupazione in Italia ha ripreso a crescere. Abbiamo registrato molti record in ambito lavorativo: il tasso di occupazione, di occupazione femminile sia in numeri assoluti sia in percentuale, la crescita dei contratti stabili. Dei dati femminili sono particolarmente orgogliosa». Qualche momento di tensione c’è stato anche con Stefano Patuanelli del Movimento cinque stelle. Il capogruppo pentastellato ha ricordato la telefonata di due comici russi che con la premier si erano spacciati per un leader africano: «In quella telefonata credo che sia mancata una cosa e mi spiace molto, perché alcuni elementi c’erano, ossia è mancato il coraggio di dire quelle cose nei tavoli internazionali per non infastidire nessun alleato. Credo che bisogna avere il coraggio di difendere gli interessi della nostra nazione, non nelle telefonate private, ma nei consessi internazionali. E credo che, soprattutto per chi si professa patriota, non farlo è piuttosto surreale», ha detto lui. E la premier ha risposto: «L’unico modo per mantenere un equilibrio tra le forze in campo è sostenere l’Ucraina. Se noi avessimo fatto quello che qualcuno ci chiedeva in quest’aula oggi avremmo avuto un’invasione che si chiama pace ed io non sono così cinica da scambiare le cose. L’unico modo per arrivare ad una soluzione del conflitto è sostenere l’Ucraina è quello che faccio, l’ho ribadito in quest’aula e nella telefonata con i comici».
In aggiornamento
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