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Filippo Turetta aveva deciso di fare il viticoltore: fondata con due amici una società agricola a febbraio 2023

24 Novembre 2023 - 14:37 Fosca Bincher
Il 16 febbraio aveva costituito a Saccolongo, nel Padovano, una società agricola con due soci

Pochi mesi prima del tragico femminicidio della 22enne Giulia Cecchettin il suo assassino, Filippo Turetta, aveva deciso di imboccare la strada del viticoltore, visto anche il ritardo nel ruolino di marcia universitario: era tre esami più indietro della coetanea Giulia prima di preparare la tesi di laurea in ingegneria biomedica. Quando ancora i due ragazzi erano fidanzati Filippo, infatti, il 16 febbraio scorso secondo quanto risulta ad Open aveva costituito a Saccolongo, in provincia di Padova, insieme al coetaneo Alessandro e ad Enrico – di due anni più giovane- la società agricola “Calto Fredo” sotto forma di società semplice. Il capitale della società era minimo: 5 mila euro divisi fra i tre soci, con Enrico che aveva qualche azione in più ed aveva il ruolo di socio amministratore. L’oggetto della società di Turetta e die suoi due soci era molto largo: «Coltivazione dei fondi, funghicultura, florovivaismo sia in campo che in serra, frutticultura, orticultura, viticultura, silvicultura, risicultura, arboricoltura, cerealicultura, allevamento di animali fra cui suini e bovini e attività connesse». Fra queste ultime era stata ipotizzata anche la «produzione e cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche ottenuta da produzioni vegetali provenienti prevalentemente dal fondo della società e/o dei soci».

Il terreno di Saccolongo

Fra i soci era stato ipotizzato anche l’utilizzo del terreno agricolo di Saccolongo per iniziare anche attività di «agriturismo, enoturismo, oleoturismo e quelle tipiche di una fattoria didattica». Se i soci avessero dovuto litigare in futuro, i patti parasociali prevedono il diritto di prelazione per chi fosse intenzionato a proseguire l’attività imprenditoriale. E in caso di recesso di uno di loro la quota sarebbe stata liquidata nell’arco di 18 mesi secondo una valutazione patrimoniale aggiornata. Di tutte le attività previste solo per due era stato registrato in Camera di commercio l’inizio dell’attività nel giorno stesso della costituzione della società semplice: la «coltivazione degli alberi da frutta, frutti di bosco» e in guscio e appunto la viticoltura con la denuncia della attività secondaria della «coltivazione di uva». Non è stato specificato se poi l’intenzione sarebbe stata quella di commercializzare l’uva da pasto o quella di passare alla sua vinificazione. Attività comunque che Alessandro ed Enrico ora dovranno proseguire da soli, senza l’aiuto di Turetta.

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