Caso Cecchettin, la Procura valuta la premeditazione per Turetta: dal nastro adesivo ai sopralluoghi, ecco gli elementi
Stando a quanto emerge dalle integrazioni delle indagini che hanno portato al mandato d’arresto europeo, sembra complicarsi la posizione di Filippo Turetta. La procura ha raccolto diversi elementi che fanno pensare a una premeditazione dell’omicidio di Giulia Cecchettin. Non solo: oltre al sequestro di persona e all’omicidio, Turetta potrebbe rispondere anche del reato di occultamento di cadavere. Il ragazzo ha nascosto il corpo della vittima in un bosco di una zona montuosa, in provincia di Pordenone e a ridosso del lago di Barcis, che dista due ore di auto da Vigonovo. Si è avvalso, inoltre, di teli di plastica per coprire il cadavere. Invece, tra le azioni che porrebbero sull’omicidio l’aggravante della premeditazione, l’acquisto online di un nastro adesivo compatibile con il pezzo di scotch ritrovato nella zona industriale di Fossò, dove la 22enne ha subito l’ultima fase dell’aggressione. L’ordine su un sito di ecommerce sarebbe avvenuto un paio di giorni prima dell’11 novembre, data dell’omicidio. Lo riporta l’Ansa, che ha sentito fonti vicine all’inchiesta giudiziaria.
L’interrogatorio in Italia
Gli altri elementi al vaglio del procuratore Bruno Cherchi e del pm Andrea Petroni, che valutano la premeditazioni, sono i coltelli portati con sé, un sopralluogo nel pomeriggio a Fossò, dove qualche ora dopo sarebbe avvenuta la seconda aggressione, le ricerche su internet riguardanti dei kit sopravvivenza e la disponibilità di contanti. Ad ogni modo, non avverrà prima di lunedì 27 novembre l’interrogatorio di Turetta. Il termine è di cinque giorni a partire da quando sarà consegnato alle autorità italiane, ovvero domani, 25 novembre: arriverà a Venezia a bordo di un volo militare. Dovrebbe entrare nella casa circondariale del capoluogo veneto già in tarda mattinata. Qui scatterà una sorveglianza h24, come già avvenuto nel carcere tedesco di Halle: servirà a evitare gesti autolesionistici. Turetta sarà sistemato anche in isolamento, per una sua maggiore tutela. Tornando sul fronte dell’omicidio, oltre alla possibile aggravante della premeditazione, bisognerà attendere l’autopsia sul corpo della ragazza, fissata il primo dicembre, per stabilire se le coltellate inflitte possano dare adito all’aggravante della crudeltà.
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