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Elon Musk è atterrato in Israele. Incontro con Netanyahu e visita ai kibbutz vicino alla Striscia di Gaza

27 Novembre 2023 - 08:30 Redazione
La visita per sottolineare, secondo il governo di Tel Aviv, «la necessità di agire per combattere il crescente antisemitismo online»

Il jet privato di Elon Musk, per la precisione Gulfstream G650ER, è atterrato da poche ore in Israele, a Tel Aviv. Il magnate di SpaceX, Tesla e X, nonché produttore di Starlink, la rete internet satellitare globale in banda larga a bassa latenza, incontrerà il premier Benyamin Netanyahu, il presidente Yitzhak Herzog e visiterà i kibbutz vicino alla Striscia di Gaza. A riportare i dettagli della visita è il quotidiano Haaretz. L’ufficio di Isaac Herzog ha reso noto che nell’incontro di oggi con Elon Musk «il presidente israeliano sottolineerà la necessità di agire per combattere il crescente antisemitismo online». All’incontro prenderanno parte anche familiari degli ostaggi tenuti a Gaza. Spesso il patron di X è stato accusato dagli attivisti per i diritti civili israeliani di aver consentito l’amplificazione dell’odio antisemita sulla sua piattaforma social.

In passato Musk si era offerto di donare Starlink alla Striscia di Gaza rimasta senza internet a causa degli attacchi dell’esercito israeliano. Una mossa che offese Tel Aviv. «Faremo ricorso a tutti i mezzi a nostra disposizione per ostacolarlo», dichiarò al tempo il ministro israeliano delle comunicazioni Shlomo Karhi (Likud), opponendosi alla decisione. La rete poi tornò sulla Striscia nel giro di pochi giorni. Nel corso del conflitto in medio-oriente Musk fu redarguito dalla Commissione europea per l’eccesso di «contenuti illegali e disinformazione» sia in relazione all’attacco a sorpresa di Hamas in Israele e alla conseguenze reazione contro la Striscia di Gaza, sia alle imminenti elezioni europee 2024, su X. La società rispose sottolineando di aver rimosso migliaia di account pro Hamas. Nemmeno cinque giorni fa il miliardario ha annunciato che XCorp donerà tutti i ricavi derivanti dalla pubblicità e dagli abbonamenti associati alla guerra a Gaza agli ospedali in Israele e alla Croce Rossa/Mezzaluna di Gaza.

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