Report e l’incarico in Cyberealm «omesso» da Maurizio Gasparri – Il video
«Cyberealm non ha stipulato contratti con nessuno. In Italia o altrove. Né ha commesse di alcun genere». Così a caldo Maurizio Gasparri risponde sull’inchiesta di Report. Che avrà un seguito nelle prossime settimane. Ma che già oggi pone in capo al presidente dei senatori di Forza Italia una domanda. Ovvero perché non ha segnalato a Palazzo Madama di essere presidente di una società di cybersecurity? E questo nonostante la società si avvalga di manager e collaboratori che hanno rapporti con i servizi segreti di vari paesi. Tra cui Israele. Gasparri avrebbe tenuto relazioni istituzionali per l’assegnazione di commesse. Tenendo all’oscuro di tutto il Senato. Gasparri replica che l’incarico non comporta alcuna gestione. «Per questa ragione si è ritenuto che non rientri nei casi di “funzione di amministratore o di sindaco della società” che vanno segnalati in base alla legge 441/1982». Secondo Report invece la mancata segnalazione comporterebbe un procedimento disciplinare o addirittura la decadenza dal seggio. Ma a giudicare sarebbe il consiglio di presidenza di Palazzo Madama, «di cui fino a pochi giorni fa Gasparri faceva parte», ha specificato Sigfrido Ranucci in diretta. Ora al suo posto c’è Licia Ronzulli. Report ha ricostruito le attività della società di sicurezza informatica. Gasparri dice che non hanno alcuna relazione con attività politiche di nessun tipo. Intanto Angelo Bonelli di Avs gli chiede di lasciare la commissione di vigilanza Rai. La risposta è un no.
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