Chi è Vincenza Angrisano, uccisa ad Andria, sotto gli occhi dei suoi bambini. La chiamata del marito al 118: «L’ho accoltellata, venite»
Si chiamava Vincenza Angrisano, aveva 42 anni ed è stata uccisa nel pomeriggio del martedì 28 novembre, dal marito, Luigi Leonetti, ad Andria. Dalle prime informazioni, l’uomo – che è stato portato in caserma – avrebbe chiamato il 118: «Ho ucciso mia moglie, venite», il messaggio dell’autore del femminicidio, che avrebbe accoltellato più volte la donna. Gli operatori sanitari che hanno preso la telefonata hanno sentito anche urla di bambini e hanno allertato subito i carabinieri che indagano sull’accaduto coordinati dalla Procura di Trani. La coppia, stando alle prime ricostruzioni, viveva da circa un mese separata in casa, e Leonetti, che nella vita faceva il guardiano del rimessaggio dove si trova l’abitazione in cui la famiglia viveva, non accettava la fine del rapporto.
Il lavoro da consulente e il post sulle «donne forti»
Dal suo profilo facebook si evince che Vincenza era una consulente di bellezza alla Stanhome Italia. In particolare la direttrice di una filiale. Il rapporto con i colleghi era ottimo: «Ogni volta che si torna in azienda è per festeggiare un importante risultato e oggi ho accompagnato le mie consulenti e capogruppo del Celebrity club», recita la didascalia in una foto con i colleghi. «Nemmeno un mese un post ironico: C’è in giro una voce che dice che gli uomini sono più forti delle donne… Oh, per favoooore!!!».
Il fratello dell’omicida: «Con lui non parlo da un anno, ha rovinato la famiglia»
Uno dei fratelli di Leonetti ha raggiunto l’abitazione con un altro fratello e la moglie, per prendersi cura dei piccoli. «Ci ha fatto vergognare – ha detto ai cronisti, precisando di non parlare con Luigi da un anno – ha rovinato la famiglia». «Quanto accaduto ad Andria – commenta l’assessora al Welfare della Regione Puglia, Rosa Barone – con l’ennesima donna uccisa dal marito all’interno della sua abitazione, ci addolora immensamente. Una famiglia distrutta e un’altra vita spezzata. Un femminicidio compiuto a tre giorni dalla giornata internazionale per il contrasto alla violenza sulle donne, in cui tanta è stata l’attenzione su questo fenomeno e alta è stata la partecipazione a cortei e manifestazioni. Tutto questo non basta. Continueremo a confrontarci con le responsabili dei centri antiviolenza per capire come poter agire per essere ancora più incisivi».
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