Fine del mercato tutelato, per Salvini è un «errore». Schlein: «È la tassa Meloni, era distratto al Cdm di ieri?» – Il video
La decisione del governo di mettere fine al mercato tutelato dell’energia è stata definita da Elly Schlein «tassa Meloni sulle bollette». Lo ha detto durante una conferenza stampa nel quartier generale del Pd di Sant’Andrea delle Fratte, organizzativa per spiegare perché i dem chiedono all’esecutivo di prorogare la misura sul mercato tutelato, senza il quale «si esporrebbero 5 milioni di piccoli utenti ad aumenti del prezzo del gas» e dell’energia. «Durante la crisi energetica noi tutti abbiamo incontrato famiglie e piccole imprese che hanno avuto triplicate le bollette. È cambiato il mondo, ci sono state due guerre, il Paese è troppo esposto a fonti fossili», ha detto la segretaria dem, rispondendo anche alle critiche sollevate da FdI che ricorda che fu proprio il Pd, con il M5S, votando il Pnrr, a prevedere lo stop alle tutele a fine 2023. «Non siamo stupiti da questa affermazione – ha osservato Schlein – per il governo è, sempre colpa di altri. Noi abbiamo chiesto per 10 mesi come sarebbe stato cambiato il Pnrr senza avere risposte. Il governo ha negoziato molte modifiche, perché non su questo puto? Eppure il mondo è cambiato rispetto a quando è stato approvato il Pnrr, ci sono state 2 guerre. In che mondo vivono se non si sono accorti che il mondo è cambiato?».
Non solo l’opposizione
Anche vicepremier Matteo Salvini si è smarcato dalla decisione di Meloni. «Di mercato tutelato abbiamo parlato stamane», dice il ministro delle Infrastrutture. Quest’ultimo conta «che con il dialogo si riesca a rimediare a un errore che ci siamo trovati sul tavolo», ha detto alla Stampa Estera. Salvini – favorevole a una proroga – ha poi parlato delle «interlocuzioni del ministro Fitto con la commissione» auspicando una «soluzione positiva». Tempestiva la reazione della Segretaria dem, che si è detta «contenta che dopo la conferenza stampa del Pd Salvini si sia accorto del no del governo di ieri al mercato tutelato. Mi chiedo dove fosse ieri al Consiglio dei ministri che ha deciso di far partire le aste. Se partono le aste poi non si torna indietro. Speriamo che si fermino, è questo l’auspicio del Pd», conclude Schlein, parlando con i cronisti al termine di un convegno nella sede del partito in vista della Cop 28.
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