Strage di Fidene, interviene palazzo Chigi: «L’avvocatura non ha mai chiesto di archiviare Campiti»
La notizia aveva fatto scalpore. Secondo alcuni giornali che avevano ricostruito l’udienza preliminare che ieri ha deciso per il rinvio a giudizio di Claudio Campiti – l’uomo che un anno fa aprì il fuoco uccidendo quattro donne nel corso di una riunione dei membri di un consorzio di villette nel reatino (il consorzio Valleverde) – l’avvocatura dello Stato non solo aveva chiesto di essere esclusa dalla responsabilità civile in capo ai ministeri di Difesa e Interno ma aveva anche proposto di non procedere nei confronti dell’indagato. Oggi, però, è arrivata la smentita di Palazzo Chigi: “Relativamente al giudizio a carico di Claudio Campiti per l’omicidio di Fabiana De Angelis, Nicoletta Golisano, Elisabetta Silenzi e Sabina Sperandio, l’Avvocato dello Stato non ha mai chiesto nell’udienza preliminare che non si procedesse a carico dell’imputato”, si legge nella nota. E ancora: “La richiesta di estromissione come responsabili civili del Ministero dell’interno e del Ministero della difesa non è stata accolta da parte del giudice, che quindi nel corso del giudizio accerterà pienamente i profili di responsabilità”. Nei giorni scorsi la presa di posizione dell’avvocatura dello Stato aveva fatto già discutere quando, nel sostenere la violazione del diritto alla difesa durante i primi accertamenti che non avevano coinvolto tutte le parti, i legale rappresentante dei ministeri di Difesa e Interno aveva spiegato che, a suo avviso, le vittime potevano essere morte per “patologie pregresse”. Giorgia Meloni è stata personalmente colpita dalla strage avvenuta alle porte di Roma: Nicoletta Golisano era una sua intima amica.
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