Migranti, la Corte europea per i Diritti dell’uomo condanna l’Italia «per i minori migranti detenuti illegalmente e in condizioni inumane»
La Corte europea per i Diritti dell’uomo ha condannato l’Italia per detenzione illegale dei migranti nell’hotspot di Taranto, tra cui minori stranieri non accompagnati. L’accusa è quella di aver compiuto trattamenti inumani e degradanti nelle misure di accoglienza, per non avere nominato un tutore né avere fornito a questi minori alcun tipo di informazione sulla possibilità di contrastare in giudizio tale condizione. La condanna, riporta la Repubblica che per prima dà la notizia, è arrivata il 23 novembre e fa riferimento alla situazione del 2017. Quindi durante il governo Gentiloni. Il quotidiano però sottolinea come la situazione sia perlopiù invariata: nella regione pugliese ci sono più di 400 minori non accompagnati. La maggior parte di loro è ospitata in strutture inadeguate, come per esempio, i 185 bambini che si trovano proprio nell’hotspot di Taranto.
L’Asgi: «Collocare bambini e ragazzi in strutture adeguate»
L’Asgi – Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione da sempre impegnata sul tema, chiede «l’immediato collocamento in strutture adeguate di questi bambini e ragazzi. E la supervisione dell’attuazione delle precedenti sentenze che, come dimostra la situazione nell’hotspot di Taranto, non hanno fatto modificare le prassi illegittime». La situazione è rimasta ferma, anzi, «al contrario – spiega l’Asgi – ne sono implementati ulteriori non rispettosi dei principi basilari dei diritti umani e fondamentali della persona, come dimostra l’accordo con l’Albania teso all’identificazione e detenzione dei cittadini stranieri all’estero. Attualmente, sono quasi duecento i minori stranieri trattenuti di fatto, in assenza di ogni base legale e di ogni vaglio giurisdizionale all’interno dell’hotspot di Taranto, alcuni dei quali addirittura dallo scorso mese di agosto». L’avvocato Dario Belluccio, che ha seguito il caso con la collega collega Marina Angiuli si dichiara soddisfatto della sentenza perché sancisce l’assenza di un motivo giuridico per trattenere i minori all’interno di queste strutture.
(foto di repertorio ANSA/STEFAN PEJOVIC/US MSF)
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