Holostem è salvo, il centro per i bimbi farfalla non chiuderà: «Siamo increduli». L’annuncio alla Camera del ministro Urso
Il centro Holostem di Modena, eccellenza biotech della ricerca e unico istituto in Europa ad aver sviluppato una cura contro l’epidermolisi bollosa, non chiuderà. A ventiquattr’ore dalla scadenza per la liquidazione e dopo gli appelli pubblici, durante il question time alla Camera il ministro del Made in Italy Adolfo Urso ha annunciato che è stata raggiunta una soluzione. Facendo tirare un sospiro di sollievo alle famiglie dei piccoli pazienti affetti da epidermolisi bollosa, i «bambini farfalla». Così ribattezzati per le conseguenze della malattia genetica rara che «ha un impatto devastante sulla pelle», spiegava l’immunologa Antonella Viola a La Stampa, provocando «sofferenze atroci e morte». Ma il centro ha sviluppato anche una terapia con cellule staminali per restituire la vista a chi l’ha perduta a causa di determinate condizioni patologiche. Viola aveva spiegato che il ministero aveva fatto un passo indietro, bloccando l’acquisizione da parte della Enea Tech Biomedical. Ora però è lo stesso Urso ad annunciare l’impegno della fondazione, subordinato a «tre inderogabili condizioni: l’immediato ingresso nella Holstem di un adeguato e qualificato management, l’elaborazione di un piano industriale entro sei mesi dall’acquisizione, l’impegno della società a ricercare investitori privati e partner industriali, finalizzando l’ingresso nella compagine entro un congruo termine dall’acquisizione e avvalendosi del supporto di Invitalia».
«Siamo increduli»
Il 30 novembre sarebbe dovuto essere l’ultimo giorno di attività dell’Holostem. Fortunatamente il centro non verrà liquidato. «Una notizia non affatto scontata, visti anche i tempi stretti che avevamo davanti», ha ammesso Stefania Bettinelli, presidente dell’associazione no profit “Le Ali di Camilla”, promotrice dell’appello su Change.org, «sono le parole che tutti noi volevamo sentire, perché questa soluzione trovata per la Holostem salva delle terapie importanti per tanti bambini. Ringrazio il ministro Urso e tutto il governo, quasi non ci credevamo quando ha annunciato di aver trovato una soluzione». Anche il presidente della Regione Emilia-Romagna, che ospita l’azienda di biotecnologie impegnata nello sviluppo della ricerca sulle cellule staminali, ha espresso tutta la sua soddisfazione. «Solo il Centro modenese è in grado di produrre le terapie necessarie», ha ricordato Stefano Bonaccini, al quale ha fatto eco l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, «siamo pronti a garantire tutto il supporto necessario a un progetto credibile, dal punto di vista scientifico e industriale, che dia garanzia e prospettive al Centro di medicina rigenerativa. Non era possibile lasciar disperdere un tale patrimonio di conoscenza, innovazione e assistenza».
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