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Michele Guardì contro Le Iene: «Sono fuori onda, di 14 anni fa. C’è un mandante»

30 Novembre 2023 - 11:02 Redazione
L'autore e regista Rai: «Nella mia squadra la presenza di donne è almeno del cinquanta, sessanta per cento. È notorio che io non sono sessista. Io rispetto da sempre le donne, come rispetto gli omosessuali. Sono accuse infondate»

«La morale è ciò che la gente vuole e dice, quando gli rode perché sei felice. L’invidioso vuole disturbare questa tua felicità, nel mio caso data da quarant’anni di successi». Michele Guardì, siciliano, classe 1943, regista e autore televisivo dei più grandi programmi Rai, tra cui I fatti vostri, replica ai fuori onda, trasmessi due giorni da Le Iene. E parla oggi con Hoara Borselli, su Libero: «Chi ha mandato in onda questi audio ha scorrettamente preso delle battutacce, delle quali mi sono scusato a suo tempo e di cui mi scuso ancora oggi, che risalgono a quattordici anni fa». E ancora: «Queste frasi sono state estrapolate da fuori onda delle prime serate de I fatti vostri. Hanno preso queste vecchie cose per applicarlo a ciò che sta succedendo adesso, al dibattitto sulle discriminazioni di genere. Se mi permette, ritengo essere questo un atteggiamento giornalisticamente scorretto». Sulle accuse di sessismo l’autore televisivo replica: «È doveroso ricordare che nel mio gruppo di lavoro le donne hanno da sempre rivestito un ruolo apicale. Da almeno dieci anni, a capo c’è una donna che si chiama Giovanna Flora. Nella mia squadra la presenza di donne è almeno del cinquanta, sessanta per cento. È notorio che io non sono sessista. Io rispetto da sempre le donne, come rispetto gli omosessuali. Sono accuse infondate». «L’attacco che mi stanno rivolgendo è pretestuoso, dietro c’è qualche mandante», spiega il regista.

Quel “tro*a” in studio e “cane” a Magalli

Riguardo alla parola “tro*a” utilizzata nei confronti di una donna Guardì replica: «Per una stupida maniera meridionale di usare gli aggettivi che passano, scappano e non entrano nel merito. Sono soltanto un suono privo di qualunque offensivo significato». E sul “cane“ riferito a Giancarlo Magalli: «Magalli due giorni fa era in trasmissione da me ed è stato intervistato appena si è saputo che sarebbero usciti questi fuori onda. Vuole sapere cosa ha risposto? “Sono modi di scherzare fra di noi. Voi potete sentire quello che dice Guardì perché ha il microfono aperto, ma sapeste quante cose diciamo noi a lui…”. E ci ha riso sopra».

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