Monza, la storia di Mohamed Salah il super custode che sventa decine di furti
Si chiama Mohamed Salah, come il campione di calcio, suo connazionale, del Liverpool. Ma a Monza è più famoso del calciatore. Perché «Mimmo l’egiziano», custode di un condominio signorile di via Rovani, a due passi da Villa Reale, nel quartiere bene della città, è un super eroe. Ha fatto arrestare quasi 40 ladri in 30 anni di servizio. «Sono 37, per la precisione, ma ci tengo a dire una cosa: non sono un giustiziere, quando vedo qualcosa di sospetto, la prima cosa che faccio è chiamare le forze dell’ordine; sono sempre in contatto con polizia e carabinieri», spiega, intervistato al Corriere della Sera.
I salvataggi di Mimmo
L’ultima azione qualche giorno fa, quando una coppia di ladri è stata beccata mentre tentava di scavalcare il cancello di uno dei condomini. «E lì, devo ammettere, ma le sono vista brutta. Faccio sempre un giro in zona, alla sera, questo è un quartiere residenziale, ad agosto, e sotto Natale, sono i periodi peggiori. Erano in due, con il volto coperto dalla mascherina. Me li sono trovati davanti a un metro da me, uno con un piede di porco, l’altro con un grosso cacciavite in mano. Mi volevano colpire, avevo la mia torcia in tasca e gliel’ho puntata in faccia, poi è arrivato un loro complice con un’Audi A3 e sono scappati. Questi erano professionisti, ne sono sicuro». Poche settimane fa ha invece sventato il furto per un’auto parcheggiata in strada, mettendo in fuga i ladri prima che potessero completare l’azione.
L’arrivo in Italia
«Mimmo», spiega il Corriere, ex insegnante di educazione fisica ad Alessandria d’Egitto, con un passato da sollevatore di pesi, ha una certa stazza. In passato ha giocato a calcio a Sesto San Giovanni. «Ero un difensore, il mio ruolo era quello del libero. Il calcio è il motivo che mi ha portato in Italia. All’epoca parlavo solo la mia lingua. Il mio allenatore, che di lavoro faceva l’amministratore di condomìni, mi ha aveva trovato il posto, qui a Monza». «La mia automobile di quei tempi, una Fiat Ritmo, era l’unica che rimaneva parcheggiata in strada. Io ero il primo straniero del quartiere – racconta – avevo paura di non essere accettato. Poi, dopo due settimane, ho bloccato quattro ladruncoli in ascensore, e mi hanno assunto». Il guardiano è diventato una specie di istituzione nel quartiere e non solo. La scorsa estate si ferma una macchina: «La persona alla guida mi saluta, e mi chiede come sto: era il sindaco». «Dopo tutti questi “arresti”, forse una piccola medaglia la meriterei», conclude.
(Foto Fb Mimmo l’egiziano)