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Perché Andrea Delmastro è stato rinviato a giudizio: «Ha fatto pressioni per avere le relazioni»

01 Dicembre 2023 - 06:24 Redazione
Le carte della procura sul sottosegretario: il motociclista con il documento per fare prima e le parole di Donzelli

Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro è stato rinviato a giudizio nel caso Cospito. L’esponente di Fratelli d’Italia è accusato di rivelazione di segreto d’ufficio. Perché ha fornito al suo collega di partito Giovanni Donzelli notizie riguardo i colloqui dell’anarchico in carcere. Che poi quest’ultimo ha utilizzato per attaccare il Partito Democratico. Ma dalle carte dell’inchiesta spunta adesso una circostanza inedita. Che il giudice ha però valutato nella decisione di rinviare a giudizio Delmastro. La procura di Roma scrive che il sottosegretario «ha violato il dovere di segretezza imposto» ad atti «non accessibili per ragioni di ordine e sicurezza pubblica». Prima, però, avrebbe anche spinto per ottenere le informazioni che servivano a Donzelli presso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.

La richiesta

Il 29 gennaio 2023, racconta la Repubblica, arriva sul telefono del capo del Dap Giovanni Russo una chiamata di Delmastro. Che chiede «le informative sia del Gom che del Nic sul caso Cospito. L’anarchico ha cominciato da settimane lo sciopero della fame. Rischia la vita. Mentre i boss mafiosi sperano attraverso la vicenda di avere un alleggerimento del 41 bis. Cospito ci ha parlato. Lo ha fatto subito prima della visita della delegazione del Partito Democratico, composta da Andrea Orlando, Debora Serracchiani, Valter Verini e Silvio Lai. Delmastro chiede a Russo le relazioni dei corpi di custodia e d’indagine della penitenziaria. Lo dice l’ex capo del Gom Mauro D’Amico ai pubblici ministeri: «Il 30 mattina la segretaria del Dap continuava a premere per ottenere la relazione». L’orario di consegna è previsto per le 14:30 del giorno successivo. E c’è un motivo: nel pomeriggio del 30 Donzelli deve intervenire in Aula (alla fine ci sarà un rinvio al giorno dopo).

Il fattorino motociclista

D’Amico fa anche sapere che una volta «redatto l’appunto l’ho fatto partire a mezzo di un motociclista» per fare prima. Ma mentre la moto partiva la segreteria generale otteneva una copia in Word del documento. Con la relazione, che alla fine la Penitenziaria invia con l’ultima mail. Negli atti c’è scritto «a limitata divulgazione». Ma il contenuto del fascicolo viene lo stesso raccontato in Aula da Donzelli. «Non ho detto a Donzelli che c’era questa clausola perché non c’era nessun segreto (…). Io ricordavo comunque a memoria i passaggi». Ed è vero, visto che «quanto riferito da Donzelli è stato tratto testualmente dalla relazione del reparto Nic», scrive il gip.

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