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Disastri naturali: sottovalutati e poco assicurati. Ecco come proteggersi dai danni del cambiamento climatico – Il video

Dalla scarsa percezione del rischio alla convinzione che ci pensi lo Stato: cosa c'è dietro la (problematica) rarità delle polizze assicurative

Sempre più frequenti e destinati ad aumentare. Gli eventi meteorologici estremi, causati in larga parte dai cambiamenti climatici, sono – ormai regolarmente – al centro del dibattito politico e cittadino. Ultima regione italiana colpita, in ordine di tempo, è stata la Toscana, vittima di pesanti nubifragi a inizio novembre. Lo scorso maggio si sono abbattute gravi alluvioni in Emilia Romagna e l’estate da poco trascorsa ha visto l’Italia in ginocchio con diluvi continui al Nord e devastanti incendi al Sud. Troppe le vite umane rimaste schiacciate nella morsa dei cambiamenti climatici, e tanti i danni provocati ad abitazioni, auto, terreni, e impianti di cittadini e imprese. Nonostante si tratti di fenomeni in crescita, sono ancora poche le persone e le aziende che tendono ad adottare una polizza assicurativa a tutela di beni privati. Non è un caso, infatti, che il governo Meloni ha deciso di attuare un provvedimento nella legge di bilancio che rende le polizze contro i danni catastrofali obbligatorie per le aziende. 

Disastri naturali: le minacce per imprese e cittadini

I cambiamenti climatici stanno provocando gravi conseguenze su più fronti. Dall’aumento della temperatura media globale a una crescita delle precipitazioni e delle esondazioni in molte zone, fino all’innalzamento del livello del mare. Sul fronte sociale, sono una minaccia anche per la salute degli esseri umani, degli animali e delle piante. Ma gli effetti dei cambiamenti climatici provocano danni significativi – come rileva la Commissione europea – anche alle infrastrutture e agli edifici, dando vita a perdite non di poco conto «dato il loro elevato costo iniziale, nonché il loro ruolo essenziale nel funzionamento delle nostre società ed economie».

Gli errori di percezione

Come analizzato da Open, solo una minima percentuale di case e aziende è assicurata contro eventi meteo estremi. Stando ai dati elaborati da Ania, l’Associazione nazionale imprese assicuratrici, a giugno 2022, soltanto il 7% delle aziende ha adottato una polizza per i rischi naturali e climatici. Se si considerano le abitazioni, la percentuale crolla a poco più del 5%. Sono diversi i motivi per cui cittadini e imprese non adottano polizze assicurative private per eventi meteorologici estremi. Dalla bassa percezione del rischio alla propria disponibilità reddituale, fino alla convinzione che i danni non assicurati vengono coperti dallo Stato. Quest’ultimo aspetto, in particolare, rischia spesso di lasciare l’amaro in bocca alle vittime di danni perché la copertura pubblica non sempre è all’altezza: i risarcimenti spesso coprono solo una parte del danno e il resto poi va a carico del privato. Senza dimenticare che i tempi si allungano in modo esponenziale.

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