Un italo-russo fermato dai servizi segreti a Mosca. L’accusa: «È un sabotatore di Kiev»
Un italo – russo, Ruslan Sidiki, di 35 anni, è stato arrestato dall’Fsb di Mosca con l’accusa di aver compiuto azioni di sabotaggio. L’uomo, con doppio passaporto, secondo il Cremlino sarebbe al servizio dell’intelligence ucraina. Secondo quanto riportato sul quotidiano Moskovsky Komsomolets è un esperto dei metodi di mimetizzazione e orientamento nelle foreste, oltre che interessato alle aree contaminate dalla radioattività, come quella di Chernobyl in Ucraina. L’ultima azione a suo carico risalirebbe a novembre, con il deragliamento di un treno merci vicino a Ryazan, a Sud-Est di Mosca. Non solo, in base alle informazioni del Fsb lo scorso 20 luglio, su istruzioni di Kiev, Sidiki avrebbe creato ordigni esplosivi con i quali «ha equipaggiato quattro droni e li ha utilizzati per effettuare un attacco all’aeroporto militare di Dyaghilevo».
La Fanersina segue il caso
Nel corso delle perquisizioni a carico dell’uomo sono state rinvenute tracce dell’attività fatta finora e device elettronici con prove dei sabotaggi. Il giovane, senza precedenti penali, è indagato per «atto terroristico» e «acquisizione, trasferimento, deposito, trasporto, spedizione o trasporto illegale di esplosivi o ordigni esplosivi». Rischia fino a 32 anni di carcere. Secondo i media russi è stato arrestato all’aeroporto di Mosca Vnukovo. La Farnesina, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, sta seguendo il caso. Fonti ufficiose confermano che il fermato è iscritto All’Aire (l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero): nato in Italia da madre russa e abbia trascorso qualche anno qui nella primissima infanzia per poi tornare definitivamente in Russia.
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