Firenze, gli Uffizi aprono oltre orario per i sovranisti d’Europa. Lite Nardella-Salvini: «Arte piegata al marketing politico». «Si dia una calmata» – Il video
In barba alle polemiche, alla vigilia della grande riunioni di sovranisti europei convocata a Firenze, Matteo Salvini ha visitato privatamente le gallerie degli Uffizi di Firenze. Assieme a una delegazione di europarlamentari e rappresentanti del gruppo di destra Identità e Democrazia al Parlamento europeo, il vicepremier e leader della Lega è stato accolto dal direttore Eike Schmidt, probabile candidato sindaco del centrodestra per le amministrative del capoluogo toscano della prossima primavera. Una visita ad hoc che negli ultimi giorni aveva acceso numerose critiche in città, causando le ire in particolare dell’attuale sindaco dem Dario Nardella. «Ancora una volta gli Uffizi che sono simbolo di cultura, di apertura, di internazionalità, universalità, vengono piegati a operazioni di marketing politico. Questa cosa mi fa molto soffrire, mi addolora molto, ma ognuno sceglie i propri metodi di campagna politica», aveva amaramente commentato il sindaco. Ciononostante, l’incontro si è svolto: dopo le 18.30, ovvero l’orario di chiusura del museo, e con visite guidate in italiano, inglese e francese. Tra i sette presenti spiccavano i volti degli eurodeputati della Lega Marco Zanni, presidente del gruppo Identità e Democrazia, e Susanna Ceccardi. In rappresentanza della delegazione francese c’era Jean-Lin Lacapelle, manager ed ex appartenente ai neofascisti universitari del Gud, gruppo studentesco vicino a Marine Le Pen.
Salvini: «Nardella si dia una calmata»
Nelle scorse ore, Salvini aveva invitato provocatoriamente il sindaco Nardella a darsi una calmata e a viverla con «un po’ di serenità». Per poi rigettare ogni accusa avanzata dal primo cittadino: «Mettere la politica anche sui quadri e sulle opere d’arte degli Uffizi… raramente ho assistito a un clima così noioso». Per il leader della Lega è un vanto portare una dozzina di personalità politiche in Italia a parlare di Europa. «Mi stupisce che visitare uno dei musei più belli al mondo da qualcuno possa essere vissuto come un affronto, come se gli Uffizi, come se San Marco, come se i Musei Vaticani potessero essere patrimonio di qualcuno e non di tutti. Che ci siano leader che da tutta Europa arrivano a Firenze per parlare di lavoro, di ambiente, di giovani, di futuro, di famiglia, e possano apprezzare anche la straordinaria bellezza di questa città unica al mondo… se fossi sindaco per me sarebbe motivo d’orgoglio». Una visione diametralmente opposta a quella di Nardella che nei giorni scorsi ci ha tenuto a sottolineare come gli Uffizi siano «lo scrigno del Rinascimento che ha al centro l’uomo planetario». E che «non c’è niente di più lontano dal Rinascimento di questa cultura oscura e oscurantista di una destra che usa le paure e la rabbia per costruire nazioni difese dalle altre con il filo spinato e con i muri».
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