Meloni a Gianni Letta sul premierato: «Perché sbaglia». E sulle bollette: «Si scusi prima chi ha deciso fine mercato tutelato» – Il video
Non fa nessun passo indietro Giorgia Meloni sulla riforma del premierato, anche dopo le critiche di Gianni Letta a proposito della riduzione dei poteri del Presidente della Repubblica. Da Dubai, dove si trova per Cop28, la premier tiene il punto: «Le parole di Gianni Letta non le ho viste come contrasto o che volesse creare problemi. Alcune le condivido, altre no. È normale che una riforma del governo serva a rafforzarne i poteri, per darne più stabilità alle sue scelte strategiche. Non sono d’accordo invece quando si dice che è una riforma che limita i poteri del presidente della Repubblica, perché ho già detto che è stata scritta in modo da non toccare i poteri del presidente della Repubblica. Tant’è che è una contestazione che mi viene fatta. Su questo si è detto tutto e il contrario di tutto. È una materia complessa ed è normale che ci siano punti di vista differenti». Che alla fine possano arrivare miglioramenti, Meloni ribadisce tutta la sua disponibilità. Quel che però non sembra avere alcuna intenzione di correggere è la direzione e l’obiettivo finale del premierato: «Ho fatto la riforma che mi hanno chiesto gli italiani, perché penso che i governi li debbano decidere loro. E penso che quando un governo è stato scelto dagli italiani, debba avere cinque anni per realizzare il suo programma. Perché i governi che avevano un orizzonte di un anno e mezzo hanno devastato l’economia e la credibilità di questa Nazione. Penso che il tema arriverà agli italiani e saranno loro a dirci se lo condividono o no».
La fine del mercato tutelato
Altro tema spinoso è quello della mancata proroga del mercato tutelato e le polemiche seguite soprattutto dal Pd. Critiche che Meloni prova a respingere con un breve riepilogo di come si sia arrivati alla fine del mercato tutelato, su cui oggi le chiederebbero di fare qualcosa anche «quelli che l’hanno fatta questa riforma sulle bollette. Ricordo che è stata stabilita nel 2017 dai governi Renzi e Gentiloni. Dopo di che votata dall’allora maggioranza del governo Draghi. Ricordo che io invece ho votato contro e ho contestato la fine del mercato tutelato, mentre gli altri la votavano. E ora per blindarla è stata inserita nel Pnrr e nella terza rata, già un obiettivo centrato quando siamo arrivati. Posso capire che il Pd ha deciso di fare una cosa sbagliata, ma perché prima di chiedermi di fare qualcosa non chiedono scusa?». Per ora, aggiunge la premier, al governo non resta altro che studiare una strada alternativa: «Il tema è che per l’appunto oggi siamo con una rata pagata e un obiettivo centrato, quindi la questione è spinosa. Con la Commissione Europea il dialogo c’è, nel tentativo di capire come fare per evitare le bollette non aumentino».
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