Bologna, licenziato dal call center per una bestemmia. «Il sistema era andato in palla per l’ennesima volta». I sindacati: «Sciopero a oltranza»
Sciopero a oltranza fino a domenica 10 dicembre, salvo revoca del licenziamento. A proclamarlo i sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil, con le rsu della Covisian, sede di Bologna, a sostegno del lavoratore della società in appalto a Hera licenziato per aver bestemmiato. Lo stop coinvolgerà il personale operante in Covisian, che ha in appalto il call center della realtà bolognese. Ci sarà anche un presidio di tutti i lavoratori sotto la sede dalle 9 alle ore 12 nei giorni 6, 7 e 9 dicembre. E questa mattina, nonostante il nevischio, il presidio si è tenuto e ha visto la partecipazione di oltre una cinquantina di lavoratori, delle rsu di altre aziende in appalto con Hera (Koinè Bologna, Linetech Business Services, Network Contacts) e della rappresentanza politica di Coalizione civica.
«Perché ho bestemmiato»
«Una mattina i sistemi andavano a singhiozzo, si bloccavano di continuo, ed è un problema che capita spesso. All’ennesimo blocco mi sono innervosito e ho imprecato, alla mia scrivania. Solo che c’era una responsabile di Hera e ha sentito», ha raccontato a Repubblica Franco, il lavoratore del call center. Un mese fa, nella stessa azienda, una sua collega è stata licenziata per un’offesa detta al termine di una telefonata con una cliente, quando la lavoratrice pensava di aver già chiuso la chiamata. I licenziati, sottolineano i sindacati a Repubblica, non hanno l’articolo 18, essendo stati assunti nel 2016.
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