Cagliari, parla il padre del 14enne che ha accoltellato il compagno di scuola: «Preso in giro fin da bambino»
Aveva raccontato di essere «stanco» delle prese in giro. Il 14enne che ha accoltellato un compagno dell’Istituto Atzeni di Capoterra (Cagliari) all’uscita dalle lezioni è stato interrogato ieri, martedì 5 dicembre. Dopo essere stato trattenuto per alcune ore in una casa di accoglienza, gli agenti hanno portato il giovane nel carcere minorile di Quartucciu. Intervistato da L’Unione Sarda, il padre del 14enne ha sottolineato come il figlio fosse vittima di bullismo: «Fin da bambino ha sempre avuto problemi durante il suo percorso scolastico – racconta -. I compagni lo prendevano in giro anche alle elementari. Lui ha sempre sofferto molto». Secondo il papà l’altro giorno ha perso il controllo probabilmente «era esasperato, non mi aspettavo una reazione del genere». Al momento l’accusa nei confronti del giovane è di tentato omicidio, la procura sta esaminando le testimonianze e i video delle telecamere di videosorveglianza dell’Istituto sardo.
«C’è un’inchiesta in corso – spiega ancora il padre – aspettiamo la fine delle indagini. Certo, non mi spiego la sua reazione. In questi giorni sembrava tranquillo, ma evidentemente non era così. Quando lo prendevano in giro, soffriva molto e ci confidava i suoi problemi». Toccherà ai carabinieri ricostruire la vicenda. Per ora dalle testimonianze raccolte tra docenti e alunni dell’Istituto tecnico di Capoterra non sono stati trovati riscontri su recenti episodi di bullismo. Per capire il movente bisognerà attendere sia l’interrogatorio di convalida dell’arresto del 14enne previsto per domani – giovedì 7 dicembre – a mezzogiorno, sia che il 15enne ferito, attualmente ricoverato al Brotzu, sia in condizioni di rispondere alle domande degli inquirenti. Il ragazzo colpito alla gola sta meglio, già nei prossimi giorni – scrive Ansa – i medici scioglieranno la prognosi. «Nei primi momenti abbiamo temuto il peggio, ci hanno avvertito che era stato trasportato in ospedale in elicottero ed era gravissimo; ora siamo più sereni però non riusciamo a capire che cosa sia successo né trovare una spiegazione», ha invece detto il padre del 15enne sottolineando inoltre che sarebbe disposto «a incontrare la famiglia» dell’aggressore.
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