Diplomifici, la stretta di Valditara. Al via un piano straordinario di vigilanza e una legge ad hoc: ecco cosa cambia
Basta diplomi facili. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara annuncia una stretta contro i cosiddetti diplomifici. Si tratta di tutte quelle scuole che ogni anno sfornano migliaia di titoli di studio lasciando ai loro studenti la libertà di non frequentare la scuola. Istituti con pochi, se non pochissimi, iscritti a inizio anno e che poi si trovano il boom di iscrizioni poco prima delle date della maturità. Così Valditara ha deciso, da un lato, di avviare un piano straordinario di vigilanza e, dall’altro, di lavorare a un disegno di legge che sappia mettere un freno a storture di sistema. Il primo prevede un aumento dei controlli nelle scuole da parte dei collegi ispettivi che stanno accertando – soprattutto in alcuni istituti della Campania, del Lazio e della Sicilia – il possesso dei requisiti di legge per il riconoscimento e il mantenimento dello stato di scuola paritaria. Oltre a verificare che studenti e studentesse frequentino realmente con regolarità le attività didattiche, che le scuole rispettino le procedure amministrative e contabili, e che al personale sia docente che Ata vengano sottoscritti contratti regolari. A potenziare l’attività di indagine è anche un Protocollo di intesa che il ministero ha intenzione di firmare con la Guardia di finanza.
Cosa prevede il disegno di legge in arrivo
La mossa avanzata dal dicastero di viale Trastevere arriva a seguito del dossier di Tuttoscuola emerso quest’estate sul boom dei diplomi facili. Sul tema, Valditara fa sapere che vi è un disegno di legge in corso di presentazione con nuove norme ad hoc. Tra queste vi è sicuramente l’adozione del registro e del protocollo elettronico per attestare l’effettiva presenza degli studenti, al fine di impedire quel meccanismo scorretto per cui si registra un’iscrizione a scuola in una data precedente rispetto a quella reale, di solito avvenuta successivamente. Altro aspetto che il ministro vuole introdurre è il limite numerico per le classi quinte. Oltre all’individuazione di un numero minimo di studenti per le classi degli altri anni. Ma non solo: non si potrà più – precisa il ministro – «recuperare tre o quattro anni di scuola superiore con un solo esame, come spesso viene pubblicizzato in rete».
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