Le regole (e i costi) dell’accordo con l’Albania sui Cpr: «Dieci volte di più rispetto all’Italia»
L’accordo tra Giorgia Meloni ed Edi Rama per un Cpr in Albania è diventato un disegno di legge. Ma i costi non sono ancora chiari. Nel testo approvato in consiglio dei ministri infatti si stimano le spese totali in 60 milioni. Ma resta in bianco il fondo per l’attuazione degli oneri restanti. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ieri li ha pronosticati in meno di duecento milioni. Mentre sono 19 i milioni che il governo ha stanziato per i nuovi Cpr da costruire in Italia, uno in ogni regione. E saranno 22 mila euro anni il totale dei costi che lo Stato spenderà per ogni migrante, il 30% in più rispetto a quello che attualmente spende in Italia. Il disegno di legge dovrebbe entrare in vigore entro la primavera del 2024. Ovvero giusto in tempo per le elezioni europee.
Il patto
Il Corriere della Sera oggi spiega che, come previsto, nelle strutture albanesi le autorità italiane trasferiranno solo i migranti soccorsi in acque extraeuropee. Per la gestione si prevede di assumere 135 tra funzionari e dirigenti dei vari ministeri. La realizzazione dei centri, affidata al Genio Militare come per quelli in Italia, sarà eseguita in deroga ai contratti pubblici tranne che il Codice penale e quello Antimafia. Le strutture saranno equiparate agli hotspot e ai centri di permanenza per il rimpatrio. Nei centri è sancita l’applicazione della legge italiana (e quindi europea) in materia di immigrazione e di ammissione degli stranieri nel territorio nazionale. Mentre i migranti potranno rilasciare a distanza la procura all’avvocato difensore. I reati nelle strutture saranno perseguiti in base alla legge italiana, a meno che non siano stati commessi in danno di un cittadino albanese.
I soldi
Il punto ancora non chiaro riguarda i costi. Il Fatto Quotidiano spiega che la spesa di 60 milioni è destinata ad aumentare a 90 milioni nei prossimi cinque anni. Ma non sono stati indicati, per esempio, i costi dei rimborsi spese per gli avvocati che non possono fare udienze da remoto. E nemmeno quelle totali da liquidare all’Albania. I 200 milioni previsti sono circa dieci volte tanto rispetto a quelli che vengono spesi per costruire i Cpr in Italia. Mentre, come detto, il costo per migrante sarà del 30% più alto rispetto a quello nostrano. Il premier Rama aveva espresso perplessità sul funzionamento dell’accordo subito dopo la firma. Ma aveva anche criticato il Partito Democratico per le perplessità dopo la firma.
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