Il generale Vannacci sta con il gioielliere condannato: «Per me la difesa è sempre legittima»
Al generale Roberto Vannacci fa piacere che il gioielliere condannato Mario Roggero si sia rivolto a lui. «È la prova che il mio libro ha lasciato il segno», dice oggi a La Stampa. Ma poi mette le mani avanti: «Io non mi occupo di giustizia. Non sono un uomo di legge. Faccio il soldato. Detto questo sono assolutamente empatico con il gioielliere alle prese con vicissitudini che non merita», aggiunge Vannacci. Nel colloquio con Francesco Grignetti, Vannacci esorta il signor Roggero «a cercare tutti i metodi che la nostra democrazia ci mette a disposizione per avere giustizia. Se vorrà chiamarmi, sono pronto a parlare con lui. Cercherò di sfruttare la popolarità per qualche iniziativa che possa in qualche modo aiutare questa persona nella ricerca della giustizia». Mentre lui, da parte sua, continuerà «a sostenere che la difesa debba essere sempre legittima. A farmi ascoltare su questo tema». Intanto, si è preso venti giorni di ferie per promuovere il volume e pensarne magari uno nuovo: «Probabilmente ne scriverò un altro per sostenere questi principi che devono essere alla base di una società e di un Paese libero. Io sarò sempre schierato, mai a favore rispetto ai delinquenti e a chi non rispetta la legge. Le persone oneste devono essere tutelate».
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