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Tumore dell’ovaio, per la prima volta si può prevedere con anni di anticipo: verso la diagnosi precoce nei Pap test

07 Dicembre 2023 - 11:56 Redazione
I ricercatori hanno scoperto come diversi anni prima si possa individuare l'instabilità genomica, primo segnale di una futura neoplasia

Il tumore alle ovaie potrà essere identificato con anni di anticipo grazie all’uso di tecniche di analisi genomica. A dare speranza sono i risultati di uno studio dei ricercatori di Humanitas di Milano, pubblicato su Science Translational Medicine. Le tracce del cancro in questione possono essere riscontrate anche nei tamponi per il Pap test, ovvero l’esame contro i tumori del collo dell’utero che andrebbe fatto dalle donne ogni 3 anni. «La sopravvivenza al tumore dell’ovaio dipende fortemente dal momento in cui la malattia viene scoperta: cambiare la nostra capacità di fare diagnosi precoce significa cambiare le possibilità di cura», dichiarano Maurizio D’Incalci, professore di Farmacologia in Humanitas University e responsabile del laboratorio di Farmacologia Antitumorale all’Irccs Istituto Clinico Humanitas, e Sergio Marchini, responsabile dell’Unità di Genomica traslazionale dello stesso istituto.

Le tracce nei Pap test

«È quello che crediamo sia possibile fare utilizzando i tamponi dei Pap test e applicando tecniche di analisi genomica in grado di identificare un’importante firma molecolare di questo tumore: la sua instabilità genomica», aggiungono. I ricercatori, infatti, hanno sviluppato lo studio attraverso l’analisi dei Pap test di 113 donne che hanno poi sviluppato il tumore dell’ovaio. Da qui hanno potuto scoprire come l’instabilità genomica poteva essere scoperta fino a 9 anni prima della diagnosi del tumore. «Oggi sappiamo che già nelle prime fasi del processo di trasformazione tumorale, il Dna delle future cellule neoplastiche è caratterizzato da profonde anomalie nella sua struttura e organizzazione. L’instabilità genomica è – chiosano gli studiosi – una caratteristica primitiva e non condivisa con le cellule sane, e quindi un’ottima base di partenza per sviluppare un test di diagnosi precoce».

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