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Bonelli: «Io un romantico, le accuse di sessismo di Eleonora Evi mi devastano»

09 Dicembre 2023 - 12:36 Redazione
Il leader dei Verdi replica sul Corriere della Sera in merito alla fuoriuscita della collega dal gruppo.

«A uno con la mia storia certe accuse lo ammazzano, lo devastano, lo distruggono». A parlare al Corriere della Sera è Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra dal 2022. Qualche giorno fa Eleonora Evi, sua collega di partito, ha abbandonato il gruppo accusandolo di sessismo e di “pinkwashing“. «Io sono uno a cui i clan di Ostia hanno bruciato casa nel 2001. Uno a cui nel 2016 hanno messo davanti alla porta un cuore e un fegato, col messaggio che i prossimi organi sarebbero stati i miei. Eppure, le cose che ho letto e sentito negli ultimi giorni, a uno col mio carattere, fanno persino più male», dichiara. «Ho letto che avremmo approfittato della sua maternità per isolarla. Quando è nata la bambina – racconta – sono andato io a Rovereto a cercare una ricamatrice che facesse a mano il fiocco rosa, quello che poi io stesso ho messo sul banco di Eleonora a Montecitorio».

«Quando la mandai dalla Meloni al posto mio fece scena muta»

Sulle accuse di aver oscurato o meno l’ascesa dell’onorevole Evi spiega: «Non c’è un diritto divino a
essere presenti in televisione o intervistati dai giornali. Uno la leadership dev’essere in grado di costruirsela, passo dopo passo». «Qualche mese fa, Meloni incontra i partiti di opposizione sul salario minimo. Mi telefona il sottosegretario Mantovano per invitarmi a Palazzo Chigi. Io chiamo Eleonora Evi
e le dico: “Vacci tu, io non vengo”. Sono uno che vuole oscurarla? Potevo andarci da solo, potevamo andarci assieme, è andata lei da sola. Finisce l’incontro, mi chiamano i giornalisti per chiedermi come fosse andata, li avverto che all’incontro col governo è andata Eleonora e non io. Che cosa scopro? Che in quel confronto con la presidente del Consiglio erano intervenuti Schlein, Calenda, Fratoianni, Magi, i 5 Stelle e che lei, invece, aveva fatto scena muta».

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