Lo sfogo di Concia: «Io criticata da destra per la mia vita, da sinistra perché dialogo». E ricorda le risate con Giorgia Meloni da Crozza – Il video
«Sono sconcertata. Anche il ministro Valditara lo è». Così Anna Paola Concia continua a dichiarare al Corriere della Sera dopo il passo indietro del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che ha revocato la sua nomina (e quella di suor Anna Monia Alfieri e all’avvocato Paola Zerman) per il progetto sull’educazione all’affettività nelle scuole. «Correttamente mi ha chiamato prima di scrivere il comunicato. Lo hanno sottoposto a una pressione alla quale non si è potuto sottrarre. Lo hanno messo alle corde». Tutta colpa per Concia dei «massimalisti di destra e di sinistra. Hanno criticato anche la nomina di suor Monia. Lei è stata criticata da sinistra. Io… da tutti». «Non faccio nomi. Ma mi spiego. Da destra sono stata attaccata perché lesbica e femminista. Dalla sinistra massimalista lgbt perché sono una persona dialogante, ho sempre dialogato, ho sempre costruito ponti», sottolinea.
Il ricordo con Meloni da Crozza
«La prima legge sullo stalking – ricorda Concia – l’ho fatta insieme a Mara Carfagna, quando era ministra per Forza Italia. Anche con Giorgia Meloni ho lavorato molto». «Con lei – aggiunge – c’è stato sempre un confronto molto tranquillo soprattutto sull’omofobia. Ma la cosa più divertente è quando siamo andate insieme da Crozza. (…) Lui faceva un finto Marzullo. Ci ha fatto un’intervista doppia. Abbiamo riso tanto». Ricorda le sue posizioni, indipendenti, anche su battaglie spesso portate avanti dal mondo LGBT: «Il ddl Zan l’ho criticato: era formulato male, anche se ero favorevole alla legge. Alla maternità surrogata non sono favorevole. Per il riconoscimento dei diritti dei bambini assolutamente sì. Ma non farei mai una battaglia per la legalizzazione della maternità surrogata». E infine: «I massimalisti, da destra e da sinistra, hanno criticato a prescindere, non si sono fermati neanche a vedere cosa diceva il progetto. Ci saremmo occupate di contrasto alla violenza sulle donne. Questo era il mandato, non altro». Qui sotto lo sketch di Crozza con Giorgia Meloni e Anna Paola Concia.
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