Israele, l’annuncio di Hamas: «Senza negoziati non liberiamo alcun ostaggio». E l’Onu ribadisce l’allarme «catastrofe umanitaria a Gaza»
Senza negoziati non si liberano gli ostaggi. È questa la linea di Hamas, annunciata da Abu Obaida, portavoce delle Brigate al-Qassam e diffusa da Al Jazeera. «Diciamo agli israeliani che Netanyahu, Gallant e altri membri del gabinetto di guerra non possono riportare indietro i loro prigionieri senza negoziati. L’ultima uccisione di un prigioniero che hanno cercato di riprendere con la forza lo dimostra»: queste le parole che ha usato. Intanto, la radio militare fa sapere che l’esercito di Israele ha rimesso in libertà parte dei palestinesi che nei giorni scorsi sono stati ripresi in una strada di Gaza ridotti in condizioni umilianti: in mutande e con le mani legate dietro la schiena. Secondo quanto riferiscono, circa una quarantina erano combattenti di Hamas, mentre una sessantina non lo erano. Questi ultimi sono quelli che sono stati rilasciati. L’esercito israeliano ha inoltre denunciato che uno dei razzi di ieri di Hezbollah è stato «lanciato da una distanza di 20 metri da un compound dell’Onu nel sud del Libano, violando la Risoluzione 1701 dell’Onu».
Qatar: «Mediamo per nuova tregua e il rilascio degli ostaggi»
Quanto agli sforzi di mediazione per assicurare un nuovo cessate il fuoco a Gaza e per il rilascio di altri ostaggi detenuti da Hamas, il primo ministro del QatarMohammed bin Abdulrahman ha dichiarato: «I nostri sforzi come Stato del Qatar, insieme ai nostri partner, continuano. Non ci arrenderemo». Le parole del Qatar arrivano mentre l’Onu lancia l’allarme. «Stiamo correndo un serio rischio di collasso del sistema umanitario a Gaza, dove la situazione si sta rapidamente trasformando in una catastrofe con implicazioni potenzialmente irreversibili per i palestinesi nel loro complesso e per la pace e la sicurezza nella regione», ha detto oggi il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, a Doha. Guterres ha inoltre deplorato la «paralisi» delle Nazioni Unite dicendosi dispiaciuto che il Consiglio di sicurezza non abbia votato a favore di un cessate il fuoco.
«Gaza inferno in terra»
Un cessate il fuoco è vitale per porre fine all’«inferno sulla Terra», ha inoltre precisato il capo dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, al Forum di Doha (Qatar), riporta la Bbc. «La disumanizzazione dei palestinesi ha permesso alla comunità internazionale di sopportare i continui attacchi israeliani a Gaza», ha dichiarato Lazzarini, sottolineando che l’agenzia è sull’orlo del collasso. «Sicuramente la situazione peggiore che abbia mai visto. Le persone vengono all’Onu per chiedere protezione, ma anche la bandiera blu non è più protetta. La situazione ha raggiunto un carattere catastrofico».
Idf: colpiti nella notte 250 obiettivi
Le forze israeliane (Idf) confermano di aver attaccato in 24 ore oltre 250 obiettivi nella Striscia di Gaza, mentre proseguono gli scontri sul campo. Colpitinella notte anche una struttura di Hamas a Khan Younis e diversi tunnel. Lo riporta il Times of Israel.
Leggi anche:
- Veto Usa all’Onu contro il cessate il fuoco a Gaza, Netanyahu ringrazia l’alleato: «La guerra ad Hamas non si ferma»
- Gaza, la testimonianza della dottoressa di Msf: «Chi è morto i primi giorni di guerra è stato fortunato» – Il video
- Gaza, gli Usa pongono il veto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu sul cessate il fuoco umanitario