Alexei Navalny sparito dagli elenchi del carcere, il giallo dopo la scomparsa: «Lo hanno trasferito, ma non dicono dove»
L’attivista russo Alexei Navalny «non è più negli elenchi» nel carcere di massima sicurezza di Melekhovo, circa 250 chilometri da Mosca, dove era detenuto. Lo rende noto la sua portavoce, che ha inoltre sottolineato come i funzionari della colonia penale «si rifiutano di dire dove è stato trasferito». Il politico e attivista era stato condannato dal tribunale di Mosca (lo scorso 4 agosto) a 19 anni di carcere con accuse di «estremismo» ritenute di ovvia matrice politica. «Venerdì e per tutta la giornata di oggi, né la colonia penale IK-6, né l’IK-7 hanno risposto» alle richieste degli avvocati, scrive Kyra Yarmysh sui social. «Ovviamente – conclude – il comando ormai è stato dato. Dove sia Alexey è ancora ignoto». L’allarme della sua “scomparsa” era stata lanciato da Yarmysh dopo che Navalny non era comparso in mattinata all’udienza di un processo alla quale avrebbe dovuto partecipare in videoconferenza dal carcere. «Questo è già il sesto giorno da quando non sappiamo dove sia Alexey o cosa gli sta succedendo»: il messaggio di Yarmysh sui social. I funzionari della colonia penale, dove Navalny è detenuto, avevano spiegato che ciò era dovuto «a presunti problemi della rete elettrica che andrebbero avanti dal 7 dicembre scorso». Ma per la portavoce dell’oppositore russo è una menzogna: «Ci stanno prendendo in giro», aveva commentato. Lo staff di Navalny teme ora per la sua salute; dal 6 dicembre anche agli avvocati sarebbe stato impedito di vedere il dissidente. Stando a quanto scrive Meduza, l’8 dicembre scorso uno dei legali sarebbe rimasto tutto il giorno davanti al carcere di massima sicurezza senza però riuscire a incontrarlo. Yarmysh ha inoltre sottolineato che la settimana scorsa Navalny si è sentito male nella sua cella: «Ha avuto le vertigini e si è sdraiato sul pavimento», ha dichiarato la portavoce denunciando che il malore potrebbe essere «uno svenimento per fame». Nei giorni scorsi il network del dissidente aveva lanciato un appello contro la rielezione del presidente russo Vladimir Putin. Gli organizzatori della campagna «Russia senza Putin» chiedono a ogni cittadino di «convincere almeno dieci persone a votare contro» il leader russo.