Sabrina Salerno vittima di una stalker: «Mi perseguita da due anni, vivo nella paura»
«Dal 2021 sono vittima di una stalker. Lei è una donna francese con gravi problemi psicologici. Ho sporto denuncia per stalking in Italia e in Francia, sto aspettando il codice rosso, ovvero il procedimento che prevede un intervento immediato. Me la sono ritrovata ovunque, anche nei pressi di casa e la sottoposero a Tso». Sabrina Salerno ha raccontato all’inserto Specchio de La Stampa di essere perseguitata da ormai due anni da uno stalker. Due denunce, una in Italia e una in Francia, ancora in attesa di capire se le autorità interverranno. Per ora però ancora nulla, mentre le insistenze continuano. «Nonostante la denuncia, nessuno mi dice niente: non so chi è, se è pericolosa», ha confessato al magazine, «convivo con la paura di trovarmela davanti, temo la reazione che potrei avere e anche le conseguenze, visto che se qualcuno entra in casa tua armato e ti difendi, qui finisci anche in galera. Dice di essere mia moglie e che il diavolo ci separa. Ho le scatole piene di questa storia, sono due anni che vivo in ansia, penso alle donne impaurite che non hanno una rete intorno come me. Basta piangere ai funerali e non fare niente per cambiare le cose. Continuano a morire donne, è un fallimento. Bisogna denunciare, ascoltare, inasprire le pene».
Il retroscena su Siamo donne
In passato, anche altri personaggi dello spettacolo hanno raccontato di essere vittime di stalking, come Sabrina Ferilli, Gabriel Garko, Michelle Hunziker, Elisabetta Canalis, Francesco Facchinetti, Flavio Insinna. Nell’intervista, la cantante ha anche parlato della condizione delle donne in Italia: «Dobbiamo dimostrare sempre un po’ di più rispetto ai maschi: che siamo belle, brave, performanti e seducenti, multitasking tra famiglia e lavoro ma disposte a guadagnare sempre un po’ meno di loro. La parità dei diritti? Mi costa tantissimo ammetterlo ma siamo ancora lontani». E ha poi raccontato un retroscena su uno dei suoi successi più famosi, Siamo Donne, del 1991: «Siamo donne, oltre alle gambe c’è di più, pensai: “Ma cos’è questa roba?”. Ero sinceramente stupita e schifata dalla banalità del messaggio. Avevo 19 anni e mi sembrava stupido rimarcare certe ovvietà. Invece mai dare nulla per scontato. Chi avrebbe mai detto che quella frase sarebbe diventata uno slogan?».