Zelensky arriva negli Usa e striglia i parlamentari repubblicani: «I ritardi sugli aiuti all’Ucraina sono un regalo a Putin»
«Putin deve perdere». Volodymyr Zelensky lo ha ribadito ancora, questa volta intervenendo alla National Defense University di Washington. Il presidente ucraino è arrivato oggi negli Stati Uniti, dove spera di riuscire a sbloccare i circa 60 miliardi di dollari in aiuti militari promessi da Joe Biden ma bloccati dai parlamentari repubblicani al Congresso. «I ritardi a Capitol Hill sono quello che vuole Vladimir Putin. Quei ritardi gli fanno credere che la libertà e la democrazia siano al collasso», ha esortato Zelensky, secondo cui il leader del Cremlino starebbe «cercando alleati all’estero e anche negli Usa, con la disinformazione». A dare man forte al presidente ucraino è anche il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, che sempre dalla National Defense University aggiunge: «Siamo determinati ad aiutare l’Ucraina e ad evitare che la Russia aggredisca qualche altro Paese, inclusi i nostri alleati della Nato. Se non reagiamo adesso all’aggressione del Cremlino, ci troveremo ad affrontare nuove bagni di sangue in futuro».
Nel suo discorso a Washington, Zelensky ha ribadito l’intenzione di Kiev di continuare a combattere fino a respingere l’offensiva russa: «L’Ucraina non crollerà e così l’Europa non crollerà, siamo l’ultima frontiera ad est. Il mondo ci guarda». Secondo il presidente ucraino, la guerra mossa dalla Russia «è in realtà una guerra contro tutta l’Europa libera» e l’obiettivo di Putin è «dividere l’Europa per la prima volta dalla caduta del muro di Berlino». Nel corso della sua visita nella capitale americana, Zelensky si recherà anche alla sede del Fondo monetario internazionale, proprio nello stesso giorno in cui l’istituzione deve approvare un nuovo esborso di 900 milioni di dollari di prestiti all’Ucraina. Nel suo discorso alla National Defense University, infine, Zelensky ha anche rivelato che Kiev e Washington stanno lavorando «anche per produrre insieme munizioni».
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