Monza, applicato il primo braccialetto elettronico d’urgenza per stalking
Il primo braccialetto elettronico d’urgenza verrà applicato a Monza a un uomo di 30 anni con diversi precedenti penali. La richiesta del questore Salvatore Barilaro è stata convalidata dal presidente della sezione autonoma Misure di Prevenzione di Milano, Giuseppe Cernuto, in ottemperanza al nuovo disegno di legge contro la violenza sulle donne entrato in vigore lo scorso 9 dicembre. Il 30enne era stato denunciato da una ragazza per stalking lo scorso aprile. I due si erano frequentati brevemente poi, nonostante i rifiuti di lei, le insistenze si erano fatte sempre più gravi. Aveva quindi ricevuto un ammonimento da parte del questore ma non si era mai presentato agli appuntamenti fissati con gli psicologi. Successivamente è stato fermato dalla polizia mentre seguiva la ragazza, esponendo sull’auto degli striscioni con delle frasi rivolte a lei. Gli agenti avevano trovato nella sua macchina tre cacciaviti nascosti. Il 30enne era stato quindi condannato in primo grado a un anno e sei mesi di reclusione. Ma le persecuzioni non sono finite. Ancora a fine ottobre, l’uomo ha continuato a seguirla e spaventare i suoi amici, nonostante la misura cautelare. Ecco quindi che è scattata la misura di prevenzione prevista nella nuova normativa in caso di «reati spia o minacce», a tutela della vittima delle vessazioni. L’uomo ha accettato di indossare il braccialetto elettronico, disposto «d’urgenza», come alternativa a presentarsi alla polizia ogni tre giorni: dovrà anche evitare i luoghi frequentati dalla ragazza e non avvicinarsi a lei a meno di 500 metri. In caso di manomissione del braccialetto, potrà essere arrestato anche senza flagranza di reato.
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