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Milano, Fiorenza Rancilio trovata morta in casa. Il figlio accusato di omicidio volontario

13 Dicembre 2023 - 20:30 Giovanni Ruggiero
Sarebbe stata inoltre sequestrata anche quella che potrebbe essere l'arma del delitto con cui il 35enne avrebbe colpito ripetutamente la madre alla testa

Verrà formalizzato in queste ore il fermo per indiziato di delitto per omicidio volontario a carico di Guido Pozzolini Gobbo Rancilio, il 35enne che gli inquirenti ritengono possa aver aggredito e ucciso in mattinata la madre, Fiorenza Rancilio, nel suo appartamento di via Crocefisso 6 a Milano, poco distante dalle Colonne di San Lorenzo. Il corpo senza vita della 73enne è stato rinvenuto, avvolto in alcune coperte e asciugami, in una camera dell’abitazione. Mentre il giovane, cittadino svizzero nato a Milano, è stato trovato a terra in un’altra stanza dell’attico, suddiviso su più livelli, che divideva con la madre. A quanto scrive Ansa, sarebbe stata inoltre sequestrata anche quella che potrebbe essere l’arma del delitto, con cui il 35enne avrebbe colpito ripetutamente la donna alla testa. L’uomo è stato sentito dagli inquirenti ed è stato poi portato in ospedale in stato di shock. Poche ore prima, secondo il Corriere, aveva assunto psicofarmaci. Ad avvertire i carabinieri sarebbe stato il custode del palazzo. Quando i militari sono arrivati all’ingresso dell’appartamento di lusso, la porta di ingresso sarebbe stata trovata chiusa dall’interno.

Chi era Fiorenza Rancilio

Fiorenza Rancillio si occupava della gestione degli immobili ereditati dal padre Gervaso, che dopo un periodo in Francia era tornato a Milano, dove ha costruito interi quartieri nell’hinterland milanese. L’imprenditore insieme a suo figlio era stato circondato da un commando di otto persone la mattina del 2 ottobre 1978. Il 26enne architetto venne sequestrato e il suo corpo non è stato più ritrovato. Stando alle rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia, il ragazzo era stato ucciso dai suoi sequestratori dopo aver tentato di scappare. Fiorenza Rancilio non aveva alcun legame di parentela invece con Roberto Rancilio, che aveva fondato la Rancilio Group, azienda che produce macchine professionali per il caffè.

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